Ascoli - E' con
piacere che, finalmente, come si è letto sulla stampa locale nei
giorni scorsi, molti cominciano a convergere sulle proposte che la
CGIL di Ascoli Piceno fa da qualche anno: usare i tesoretti, che
guarda caso ogni anno vengono fuori dal Bilancio Comunale, dovuti
anche alle Partecipate, per investirli in azioni che ricreino lavoro.
Lavoro che
abbia due direttrici, una immediata e di “Pubblica Utilità”
(evidentemente diversa dai “lavori socialmente utili”)
accompagnati anche da legislazione regionale con relativi
finanziamenti ed un piano di formazione e riqualificazione utile per
il futuro.
L'obiettivo
di questa tipologia di azione, andrebbe indirizzato, come abbiamo già
più volte avuto modo di sottolineare, a difesa ed allo sviluppo del
Patrimonio Artistico-Culturale di cui Ascoli è ricchissima, al
ripristino e messa in sicurezza dell'assetto idrogeologico del nostro
territorio, che tanti danni eviterebbe ed alla creazione di un fondo
di rotazione per imprese, su progetti fortemente innovativi con il
coinvolgimento dell'Università.
La seconda
direttrice, riguarda, invece, il lavoro in prospettiva: aiuti a
cooperative di giovani per un utilizzo più confacente dei terreni
pubblici (proposta condivisa anche da LIBERA), affiancati da
finanziamenti che potrebbero arrivare dal Piano di Sviluppo Rurale ed
investimenti per una vera Politica dei Rifiuti che consideri questi
una risorsa, come lo è per tanti Paesi del mondo e non un “Rifiuto”
e che affronti definitivamente il problema dell'esaurimento della
discarica.
Queste sono
solo alcune delle proposte che da anni la CGIL di Ascoli mette a
disposizione di chi ha le leve per prenderle in considerazione e
metterle in pratica: se finalmente qualcuno comincia, anche
pubblicamente, a sostenerle, è del tutto evidente che,
evidentemente, non sono proposte campate in aria ed, a questo punto,
sarebbe utile che le Amministrazioni Pubbliche, a partire da quella
comunale, che ha il tesoretto, provino a coordinarsi insieme agli
attori sociali e ad aprire una discussione che dia la possibilità, a
questo devastato territorio, di avere una fattiva inversione di
tendenza.