Il progetto ha inteso recuperare la memoria e la tradizione di Appignano del Tronto per migliorare il contesto di vita del paese. La comunità si è trasformata così in un cantiere di laboratori: culinari, cinematografici, di ricerca, teatrali, musicali, dove ogni cittadino, secondo i propri interessi e attitudini, si è adoperato come volontario per una crescita personale e collettiva. Sono state avviate due iniziative: un laboratorio di giochi di legno (al quale hanno partecipato duecento persone) e un saggio di musica e teatro, che ha messo in luce il frutto di un impegno comune: bambini e giovani, infatti, sono stati aiutati dai genitori nell’allestimento delle scenografie. Da agosto 2012 il progetto ha visto il susseguirsi di iniziative e di attività tuttora in corso. L’evento centrale è stato rappresentato dalla cena RiAppignano, che ha visto la collaborazione di cinquanta volontari e la partecipazione di trecentocinquanta persone (tra cui cittadini residenti altrove rientrati in paese per l’occasione). Questa iniziativa si è svolta in piazza, cuore del Paese; a valorizzare altri luoghi (il parco giochi, la chiesa principale) si è provveduto attraverso due momenti: l’evento musicale La notte in blu (utenza: duecentocinquanta persone: 10% anziani; 40% adulti; 50% giovani) e la rappresentazione "E il respiro del mio pensiero divien più corto" (utenza: centocinquanta persone: 5% anziani, 50% adulti, 45% ragazzi), che ha visto protagonisti ragazzi e adulti del paese. Domenica 17 marzo 2013 si è tenuto l’evento conclusivo del Festival Internazionale di cortometraggi Frammenti, con la premiazione del miglior filmato su circa duecento video pervenuti all’attenzione della giuria. A partire dall’8 aprile 2013 ha preso il via il corso teorico-pratico di cucina tenuto dallo chef Nazzareno Simonetti. Sabato 8 giugno 2013 è andata in scena la rappresentazione teatrale www.cappuccettorosso.it. A giugno 2013 si è riproposto il laboratorio di giochi. Il 4 e 5 ottobre 2013 si è svolto il convegno dedicato a Francesco d’Appignano, alla presenza di studiosi provenienti dal Canada, Stati Uniti, Cipro, Francia, Svizzera e naturalmente dall’Italia.