Gal Sud Est Barese nelle Marche con 45 operatori economici

Gal Sud Est Barese nelle Marche con 45 operatori economici

Tre giorni per studiare la rete del Distretto Culturale Evoluto della Provincia di Fermo

Una rete fatta di aziende, cooperative, associazioni, enti pubblici, che lavorano assieme per mettere in atto un sistema vincente di valorizzazione dell’economia rurale anche in ambito turistico, realizzato lì dove la crisi ha minato l’esistenza di imprese più tradizionali. Questo l’oggetto della ‘study visit’ organizzata dal Gruppo di Azione Locale (Gal) Sud Est Barese nelle Marche dal 16 al 18 maggio: 45 operatori economici hanno visto alcuni esempi di buone pratiche messe in atto dal Distretto Culturale Evoluto (Dce) della Provincia di Fermo, incontrando gli operatori e i referenti dei diversi progetti, pubblici e privati.

Il viaggio, che è il primo dei due previsti su questo tema, il prossimo sarà a metà giugno, fa parte di una articolata strategia che il Gal, grazie ai fondi previsti dalla misura 331 azione 2 'informazione' del Psr Puglia 2007-2013, sta mettendo in atto con l’obiettivo di provare a creare una rete fra gli operatori di Acquaviva delle Fonti, Casamassima, Conversano, Mola di Bari, Noicattaro e Rutigliano, in grado di migliorare l’offerta turistica. Le info day, le study visit, i work cafè e tutte le attività promosse dal Gal, infatti, sono tesi al rafforzamento delle competenze e delle capacità imprenditoriali di chi già opera nel settore rurale o vuole provare a realizzare nuove iniziative che sappiano cogliere le opportunità offerte dal patrimonio locale per far nascere imprese innovative.

Questa delle Marche – ha commentato Arcangelo Cirone, direttore tecnico del Gal Sud Est Barese – è la prima di due ‘study visit’ dedicate alla creazione di reti per il turismo rurale. Abbiamo scelto un territorio che, come il nostro, si estende dal mare all’entroterra e che è riuscito a mettere assieme tutte le proprie eccellenze paesaggistiche, enogastronomiche, culturali e imprenditoriali per creare un sistema in grado di attrarre turisti e sostenere lo sviluppo rurale. Fare rete è la soluzione migliore per ottimizzare i risultati in tempi di crisi e l’alta partecipazione di giovani a questa iniziativa dimostra che, anche da noi, quest’idea comincia a farsi strada. Il Distretto Culturale Evoluto di Fermo è un esempio di come la collaborazione tra operatori tanto diversi tra loro sia riuscita a formulare proposte turistiche innovative e realmente capaci di attrarre visitatori e creare nuove opportunità di lavoro”.

Il Dce di Fermo è stato presentato dall’Assessore alla cultura della Provincia, Giovanni Buondonno, del Comune di Fermo, Nunzio Giustozzi, dal referente del progetto Tecnomarche Andrea Giaconi e dal suo collaboratore Pasquale Graziani, Fausto Fiorini di Marchingegno, oltre che da Gianluca Bellucci di Sistema Museo, partner del Gal in questa iniziativa. Il Dce è strutturato su tre assi portanti che valorizzano il patrimonio culturale, tecnologico ed economico e rappresenta un investimento reale realizzato da pubblico e privato. Sono poi state illustrate alcune case history tra cui la valorizzazione della tradizione artigianale del maccheroncino di Campofilone, l’Ecomuseo della Valle dell’Aso e le sue attività, realizzate da Fabbricacultura, il recupero di un antico metodo di estrazione dei pigmenti coloranti dalle piante, il Consorzio Marca Fermana che ha messo in rete gli eventi di tutta l’area.

Alla base di tutte le esperienze, la consapevolezza che il patrimonio culturale e gli istituti ed enti che lavorano nel settore, assieme alle realtà produttive, possono essere laboratori di innovazione capaci di generare imprenditorialità culturale e creativa, e che i prodotti e i servizi così ottenuti possono rappresentare uno dei principali vantaggi competitivi anche per le aziende tradizionali della provincia fermana.

Tante le domande e gli spunti di riflessione emersi durante gli incontri, così come le proposte e le idee per provare a progettare nel sud est barese soluzioni simili a quelle marchigiane, avviare collaborazioni e promuovere al meglio l’offerta turistica rurale.

Per raccontare questo scambio di buone pratiche, l’hashtag #studyvisitDCE14 ha riportato in quasi 60 tweet i momenti più significativi del viaggio, così come la pagina Facebook del Gal Sud Est Barese dove sono stati riportati in un dettagliato racconto per immagini, alcuni dei principali momenti della study visit.


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