Roma - Nei primi mesi del 2014 si
attenua il senso di pessimismo espresso dalla maggioranza delle
famiglie italiane negli ultimi due anni; è quanto emerge dal
rapporto presentato da Mariano Bella, responsabile dell’ufficio
studi di Confcommercio e da Giuseppe Roma, direttore generale del
Censis presso la sede di Confcommercio Imprese per l’Italia.
Nonostante il miglioramento del clima
di fiducia, si legge nel rapporto, il protrarsi della crisi, le
difficoltà occupazionali ed il peso delle tasse, continuano a tenere
congelati i consumi. Oltre quattro milioni di famiglie, negli ultimi
mesi sono riuscite a coprire tutte le spese con le proprie entrate,
reddito da lavoro,pensioni, rendita od altro, mentre per 17 milioni
di famiglie pari al 68 per cento, il loro bilancio è andato in pari
senza poter risparmiare neppure un centesimo.
I comportamenti di spesa
restano improntati al risparmio e spesso alla rinuncia, in tutte le
famiglie c’è la sensazione prevalente di precarietà e di
instabilità. Il 62 per cento ha drasticamente ridotto negli ultimi
anni le spese per pranzi e cene fuori casa,mentre il 58 per cento le
ha ridotte per lo svago ed il 51 per cento ha modificato la spesa
alimentare cercando di risparmiare.
I consumi continuano ad essere in una
fase di stallo. La percentuale di chi rinvia spese per
ristrutturazione della casa, l’acquisto di un nuovo
elettrodomestico, di una autovettura o di nuovi mobili, è sempre
maggiore.
Oltre il 73 per cento degli
intervistati ha difficoltà ad affrontare spese improvvise, il 27 per
cento ha difficoltà a pagare le tasse, il 17 per cento non riesce a
rispettare le scadenze dei pagamenti.
Mariano Bella nel suo intervento
ha evidenziato che, secondo stime, nel 2014 la pressione fiscale
passerebbe dal 44,1 per cento al 44,3 ripetendo il record del 2012
con pressione legale al 53,7 per cento.
La mancanza di lavoro e le poche
opportunità per i giovani preoccupano le giovani generazioni e le
famiglie, il primo problema che il Governo dovrebbe affrontare,
secondo il 56 per cento degli intervistati,è quello di approntare
misure ad hoc per creare opportunità di lavoro, al secondo posto la
necessità di ridurre la pressione fiscale su famiglie ed imprese.
Il leggero miglioramento registrato nel
clima di fiduca è senza dubbio dovuto al cambio del quadro politico
a marzo con il nuovo governo Renzi, che sembra godere tra le famiglie
ed i giovani di una fiducia consistente .Il 66 per cento del campione
ritiene infatti che il Governo abbia buone possibilità di far
superare al Paese la lunga fase di crisi economica e che abbia
discrete possibilità di realizzare il piano di riforme annunciato.
Nel suo intervento finale il presidente
di Confcommercio Sangalli ha auspicato “la riduzione generalizzata
delle aliquote Irpef”.