Famiglie un pò di fiducia in più ma consumi congelati

Famiglie un pò di fiducia in più ma consumi congelati

Per 17 milioni di famiglie, pari al 68 per cento, il loro bilancio è andato in pari senza poter risparmiare neppure un centesimo, nel 2014 la pressione fiscale passerebbe dal 44,1 per cento al 44,3 ripetendo il record del 2012 con pressione legale al 53,7 per cento

Roma - Nei primi mesi del 2014 si attenua il senso di pessimismo espresso dalla maggioranza delle famiglie italiane negli ultimi due anni; è quanto emerge dal rapporto presentato da Mariano Bella, responsabile dell’ufficio studi di Confcommercio e da Giuseppe Roma, direttore generale del Censis presso la sede di Confcommercio Imprese per l’Italia.
Nonostante il miglioramento del clima di fiducia, si legge nel rapporto, il protrarsi della crisi, le difficoltà occupazionali ed il peso delle tasse, continuano a tenere congelati i consumi. Oltre quattro milioni di famiglie, negli ultimi mesi sono riuscite a coprire tutte le spese con le proprie entrate, reddito da lavoro,pensioni, rendita od altro, mentre per 17 milioni di famiglie pari al 68 per cento, il loro bilancio è andato in pari senza poter risparmiare neppure un centesimo.
I comportamenti di spesa restano improntati al risparmio e spesso alla rinuncia, in tutte le famiglie c’è la sensazione prevalente di precarietà e di instabilità. Il 62 per cento ha drasticamente ridotto negli ultimi anni le spese per pranzi e cene fuori casa,mentre il 58 per cento le ha ridotte per lo svago ed il 51 per cento ha modificato la spesa alimentare cercando di risparmiare.
I consumi continuano ad essere in una fase di stallo. La percentuale di chi rinvia spese per ristrutturazione della casa, l’acquisto di un nuovo elettrodomestico, di una autovettura o di nuovi mobili, è sempre maggiore.
Oltre il 73 per cento degli intervistati ha difficoltà ad affrontare spese improvvise, il 27 per cento ha difficoltà a pagare le tasse, il 17 per cento non riesce a rispettare le scadenze dei pagamenti.
Mariano Bella nel suo intervento ha evidenziato che, secondo stime, nel 2014 la pressione fiscale passerebbe dal 44,1 per cento al 44,3 ripetendo il record del 2012 con pressione legale al 53,7 per cento.
La mancanza di lavoro e le poche opportunità per i giovani preoccupano le giovani generazioni e le famiglie, il primo problema che il Governo dovrebbe affrontare, secondo il 56 per cento degli intervistati,è quello di approntare misure ad hoc per creare opportunità di lavoro, al secondo posto la necessità di ridurre la pressione fiscale su famiglie ed imprese.
Il leggero miglioramento registrato nel clima di fiduca è senza dubbio dovuto al cambio del quadro politico a marzo con il nuovo governo Renzi, che sembra godere tra le famiglie ed i giovani di una fiducia consistente .Il 66 per cento del campione ritiene infatti che il Governo abbia buone possibilità di far superare al Paese la lunga fase di crisi economica e che abbia discrete possibilità di realizzare il piano di riforme annunciato.
Nel suo intervento finale il presidente di Confcommercio Sangalli ha auspicato “la riduzione generalizzata delle aliquote Irpef”.



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