Rapporto Eurobarometro, calo di fiducia tra gli italiani

Rapporto Eurobarometro, calo di fiducia tra gli italiani

Nel nostro Paese gli ottimisti sono solamente il 41 per cento, in Europa il 51 per cento

Un dato emerso nell'ultimo rapporto Eurobarometro Standard presentato presso la Rappresentanza in Italia della Commissione europea.
Mentre il 51 per cento degli europei dice di aver fiducia nel futuro, nel nostro Paese gli ottimisti sono solamente il 41 per cento.
Governo e Parlamento nazionali suscitano la fiducia di appena il 10 per cento del campione,nell’ultimo sondaggio erano il 12 per cento, mentre le autorità locali e regionali passano dal 15 per cento dello scorso anno al 14 per cento dell’attuale.
C’è comunque negli italiani un forte sostegno alla governance economica europea, in quanto oltre il 66 per cento dei nostri cittadini sono favorevoli,per uscire dalla crisi, alla approvazione preventiva dei bilanci nazionali da parte delle autorità europee a fronte di una media UE del 58 per cento.
Sostegno altrettanto chiaro va al cosiddetto primo pilastro dell’Unione bancaria europea Il 69 per cento del campione italiano è favorevole alla supervisione centralizzata UE delle banche,mentre per gli altri paesi il campione si attesta al 70 per cento.
Il 60 per cento degli italiani è favorevole alla nomina di un ministro delle finanze dell’Unione europea,una delle percentuali più elevate con il Belgio e la Croazia ove si registra ,una media superiore con il 62 per cento di consensi.
Su questioni di natura finanziaria l’81 per cento degli italiani mostra un forte sostegno a regole più rigide contro i paradisi fiscali e l’evasione fiscale,il 73 per cento è favorevole ad una tassa sui profitti delle banche ed alla regolamentazione delle remunerazioni dei banchieri,il 67 per cento all’introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie.
Rispetto al precedente sondaggio si percepisce una significativa flessione del sentimento di cittadinanza, in quanto il 53 per cento degli italiani dice di non sentirsi un cittadino dell’Unione europea mentre per il 45 per cento il senso di appartenenza all’Unione è un dato di fatto.
Il 55 per cento degli intervistati italiani ritiene che l’Unione europea non stia andando nella giusta direzione e questa opinione è condivisa anche dal 47 per cento degli altri cittadini europei.
Tre italiani su quattro si ritengono poco informati sulle questioni europee e Bruxelles e gli altri Paesi dell’Unione appaiono ancora troppo distanti.
A questo proposito gli europei chiedono un maggiore sforzo da parte delle istituzioni per una comunicazione chiara e diretta ma anche da parte degli Stati.
Come rivelato da un funzionario della Commissione, sono stati stanziati solamente 85 milioni di euro per la comunicazione istituzionale,assolutamente insufficienti per coinvolgere gli oltre 500 milioni di cittadini in una simbiosi con le istituzioni.
Le critiche rivolte alla UE si sposano con la richiesta di maggiore integrazione e con il desiderio di un salto di qualità dell’Unione.
Gli italiani vogliono sì più Europa ma un’Europa che possano comprendere meglio e più vicina a loro. Il 40 per cento preme per una Europa federalista, il 61 per cento per una politica estera comune,il 68 per cento per una politica europea di sicurezza e difesa che non comprenda 28 eserciti, come ha detto di recente il Ministro degli Esteri Emma Bonino ma un solo esercito multinazionale, in grado di intervenire rapidamente con diminuzione significativa dei costi per ciascun Paese.
 

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