È quanto chiede la Regione all’Azienda, in vista dell’attuazione del Piano industriale che orienta la produzione e il confezionamento del latte fresco in un unico stabilimento (tra Ascoli e Jesi).
La richiesta è stata avanzata nel Tavolo istituzionale – presieduto dal presidente della Regione, Gian Mario Spacca - che si è riunito presso la Giunta regionale.
L’incontro è stato aggiornato al pomeriggio di venerdì 21 febbraio per analizzare i costi industriali aziendali e disporre di una contabilità analitica certa per unità produttiva, sulla base della quale valutare la coerenza e la trasparenza delle operazioni resesi necessarie, a fronte di valutazioni e costi economici discordanti tra proprietà, organizzazioni sindacali e Comune di Ascoli Piceno, rappresentato all’incontro dal sindaco Guido Castelli.
“Chiediamo certezze sul conto economico analitico delle unità produttive che lavorano latte fresco, alla luce delle valutazioni discordanti che provengono dal territorio – afferma Spacca – Vogliamo disporre di elementi oggettivi a supporto delle scelte aziendali che avranno inevitabilmente ricadute locali, anche se la salvaguardia occupazionale ci è stata ripetutamente garantita.
Nella prossima riunione del Tavolo istituzionale, chiarito il contesto economico analitico, sarà possibile valutare la coerenza delle scelte del Piano industriale, sapendo che la Regione punta in maniera netta e convinta sulla tutela occupazionale, sulla valorizzazione degli allevatori, sulla filiera tracciata del latte fresco di qualità.
Si sta aprendo un nuovo settennio della programmazione agricola europea: all’azienda abbiamo chiaramente detto che sarà possibile percorrere un tragitto condiviso, solo se verranno operate scelte coerenti e trasparenti”.
All’incontro hanno partecipato anche le organizzazioni sindacali, la dirigenza aziendale e assessori regionali: Antonio Canzian (vice presidente della Giunta, con delega al Piceno), Marco Luchetti (Lavoro), Maura Malaspina (Agricoltura), Almerino Mezzolani (Sanità).
Canzian, in particolare, ha sottolineato la necessità di “dipanare i rilievi esposti dal sindaco Castelli, che contesta una perdita dello stabilimento di Ascoli. Vanno rimosse tutte le incertezze, perché c’è un’esigenza sociale da salvaguardare su un territorio in grave difficoltà occupazionale che non può subire altre lacerazioni”.