Gaspari: Ascoli21 va avanti

Gaspari: Ascoli21 va avanti

Martelli: 'l'Arpam ha solo voluto sbloccare un'impasse per far procedere la riqualificazione'

C'è già chi ha gridato al lupo al lupo, Restart Srl abbandona il progetto perché i costi della bonifica ora sono lievitati. Franco Gaspari, presidente di Restart è molto pragmatico. «Nel corso della Conferenza dei servizi - dice Gaspari - abbiamo avuto la comunicazione dall'Arpam di dover aggiornare l'analisi del rischio dopo che si era espresso in materia l'Istituto Superiore della Sanità. Abbiamo già provveduto ad inviare ai nostri tecnici questi parametri di valutazione del rischio e speriamo di avere in tempi contenuti una relazione. Al momento non è possibile dire se ci sia o meno un aumento dei costi di bonifica dunque. C'è un fatto certo: andremo avanti con il progetto Ascoli21, cioè con la riqualificazione del sito inquinato».
E ora analizziamo cronologicamente cosa si è verificato. C'era una situazione di impasse a fronte di differenze di vedute tra l'Arpam e l'Asur sulle modalità della bonifica. La visione dell'Asur era categorica, rigida. Una posizione che di fatto ha lasciato ipotizzare altre chiavi di lettura. A questo punto, poiché il Ministero dell'Ambiente tardava a dare risposte sulla materia, l'Arpam si è mosso. «Abbiamo sottoposto un quesito all'Istituto Superiore della Sanità - dice l'ingegnere Fabrizio Martelli, direttore dell'Arpam - Per l'Iss è arrivato finalmente il parere a firma di

Loredana Musmeci , direttore del Dipartimento Ambiente e connessa prevenzione primaria, che si è occupata anche della situazione di Porto Marghera. La dottoressa Musmeci ha stabilito che occorresse aggiornare l'analisi del rischio secondo le Concentrazioni soglia di contaminazione (Csc) invece che con le Concentrazioni soglia di rischio (Csr). L'Arpam dunque si è mosso per rompere questa situazione di blocco che aveva il progetto e quindi al solo fine di farlo andare avanti».

Quindi l'Agenzia regionale per la protezione ambientale delle Marche non ha fatto alcuna proposta, si è limitata a trasmettere alla Conferenza dei servizi il parere dell'Istituto superiore della Sanità.

Intanto per il prossimo 11 febbraio sulla riqualificazione dell'ex Sgl Carbon è stato convocato un tavolo istituzionale richiesto dai sindacati. E' possibile che già in quella sede ci siano novità sull'aggiornamento dell'analisi del rischio da parte di Restart.

Ora il Comitato Carbon in un comunicato dice in sintesi “I nodi vengono al pettine. Adesso che i nuovi parametri della bonifica fissati dall'Arpam fanno impennare i costi preventivati da Restart, i tempi sono finalmente maturi per superare la logica delle varianti e cominciare a costruire insieme un serio progetto di città del futuro, attraverso un buon piano regolatore. Ma soprattutto, i tempi sono maturi per trovare una seria soluzione e una destinazione utile per i 27 ettari di Area Carbon”.

Ci pare una forzatura poiché al momento attuale nessuno può ipotizzare costi diversi da quelli previsti dal progetto di bonifica presentati da Restart nel 2011, salvo le nuove valutazioni che stanno facendo i suoi tecnici. Chi vivrà, vedrà.
Ribadiamo che ogni ritardo nella realizzazione del progetto Ascoli21 è un ritardo dello sviluppo economico, della crescita e della coesione sociale di un intero territorio: il Piceno