Giovani che si permettono di giudicare, di fare la morale ai dipendenti del Piceno Consind, i quali nell'assemblea del 20 Dicembre 2013 hanno deciso di riorganizzare la dotazione organica dell'Ente, prima con la proposta di 3 licenziamenti e con un mancato accordo Sindacale.
Visto che la responsabilità era troppo grande, sospendono la seduta dell'assise e tra sorrisi e battute decidono e approvano “per il bene del paese” il destino di 15 famiglie, senza confronto con le Organizzazioni sindacali.
NE SIETE CERTI!!!
La FP CGIL si chiede: perchè gli errori, i debiti, la scarsa capacità degli Amministratori la devono pagare i lavoratori?
La FP-CGIL in questi anni è sta al fianco dell'Amministrazione sempre in modo costruttivo, molte volte si è sostituita all'incapacità della politica.
La FP-CGIL ha convocato più volte i Soci del Piceno Consind, pochi pochissimi si sono presentati, mentre all'Assemblea di cui sopra ne erano presenti oltre 20.
Siete sicuri che il primato che avete dato alla Provincia di Ascoli Piceno: la prima ad approvare il part-time e la mobilità (non siamo riusciti a capire in base a quale legge), è un primato che vi faccia onore?
Pensiamo che in un momento di grave crisi come quella attuale tutte le risorse, anche quelle intellettive, vadano spese per la salvaguardia del territorio.
Le chiusure di ditte, i ricorsi alla cassa integrazione, la mobilità che nel Piceno nell'ultimo anno, ha raggiunto cifre da capogiro, la recessione nella provincia di Ascoli Piceno, va combattuta utilizzando tutti gli strumenti presenti sul territorio, tutti quei soggetti che possono attivare dispositivi che come il Piceno Consind, hanno dato tanto allo sviluppo industriale del territorio, che forse dovranno attualizzarsi, ma non di certo distruggersi.
Non è creando la guerra dei poveri tra lavoratori pubblici e privati che riuscirete ha creare posti di lavoro.
Dobbiamo dire ai colleghi del settore privato che non si riesce a trovare lavoro se il pubblico arretra e che la colpa di questo disastro non è ne del lavoratore privato ne di quello pubblico, ma della incapacità politica locale, regionale e nazionale.
Per ultimo, ma non ultima in senso di responsabilità, l'assenza della Regione Marche incapace di capire e di intervenire, per poter dare a questo territorio una prospettiva di futuro, su un consorzio obbligatorio costituito con una legge Regionale