Dal primo gennaio al 30 settembre 2013 in tutta la provincia hanno aperto i battenti 1.176 aziende a fronte di 1.261 chiusure. Saldo negativo, 85 unità produttive.
“C’è da dire – commenta Luigi Passaretti, presidente vicario della Cna di Ascoli – che a giugno il saldo negativo era di ben 150 aziende. Una leggera frenata del trend negativo, dunque, ma che non lascia ancora spazi all’ottimismo visto che dal nostro osservatorio, fatto di rapporti quotidiani con le aziende, emerge che la difficoltà a reggere e andare aventi è sempre maggiore”.
Nel movimento delle imprese di questi primi tre trimestri dell’anno i territorio più in difficoltà risultano quelli di Offida (25 imprese aperte, 48 chiuse) e di Cupra Marittima 30 aperte e 41 chiuse). Negativi anche i dati dei centri maggiori: Ascoli con 246 aperture e 272 chiusure e San Benedetto con 349 aperture e 363 chiusure. Fra i comuni che hanno reagito meglio: Folignano (45 aperture e 28 chiusure), Spinetoli (36 aperture e 30 chiusure), Grottammare (99 aperture e 89 chiusure). Riguardo i settori, invece, continua a soffrire parecchio il commercio (189 aperture a fronte di 269 chiusure), le costruzioni (99 aperture e 198 chiusure), il manifatturiero (79 aperte e 133 chiuse).
“Innovazione delle aziende e qualificazione professionale dei titolari e dei dipendenti continuano ad essere l’imperativo per una maggiore concorrenzialità delle imprese del nostro territorio e quindi di una loro maggiore resistenza sul mercato”.
Francesco Balloni, direttore della Cna di Ascoli Piceno, sintetizza così i dati appena diffusi e le strategie per affrontare una situazione ancora dura. “Come Cna in questi mesi – aggiunge – stiamo compiendo un grande sforzo proprio per azioni di informazione e di formazione, con una serie di corsi mirati per i settori artigianali e commerciali, volti proprio a migliorare le chance delle nostre imprese”.