E' l'unica opera di proto razionalismo presente in città e fu progettata dall'architetto Vincenzo Pilotti. A distanza di 100 anni, e negli stessi tempi, inizieranno e verranno completati i lavori di recupero e riqualificazione.
Sarà il primo edificio di Ascoli Piceno costruito nel rispetto delle nuove normative sismiche post terremoto di L'Aquila. La parte esterna viene recuperata mentre l'anima interna sarà una struttura in acciaio.
Una grande gru alta circa 27 metri campeggerà nella parte interna dell'immobile e sarà necessario stabilire un percorso del traffico in senso alternato in corso Trento e Trieste. Nel cuore della città nasce “La bottega del terzo settore”.
E' un altro obiettivo raggiunto dalla Fondazione Carisap.
«L'Olimpia è stato acquistato all'asta nel 2010 per 2 milioni e 300 mila euro – dice il presidente Vincenzo Marini Marini - e ora con circa 3 milioni di euro per i lavori tornerà alla comunità. Circa trecento tra associazioni di volontariato e cooperative sociali che lavorano per il beneficio dei 38 Comuni nell'area d'influenza della Fondazione Carisap avranno casa in questo edificio.
La proprietà resta della Fondazione ma la gestione sarà delle associazioni. Mentre è in fase avanzata il progetto sociale che sarà pronto per il 2015, siamo un po' indietro nel recupero urbanistico dovuto ad un percorso irto di difficoltà burocratiche». Progettista e direttore dei lavori dell'ex Cinema Olimpia è l'architetto Elisabetta Agostini, ascolana che vive a Firenze dove è docente presso l'università toscana. I lavori di recupero sono stati affidati all'Impresa Costruzioni F.lli Rinaldi con il direttore tecnico Giancarlo Rinaldi.
Le risorse della Fondazione Carisap anche in questo caso vanno ad alimentare il territorio. Nel piano intermedio dell'immobile saranno realizzati gli uffici della Fondazione, mentre il resto dell'edificio è a disposizione delle associazioni del terzo settore.
C'è in previsione di rendere agibile in un secondo tempo tutta la parte superiore dell'ex Cinema con una terrazza di circa 500 metri quadrati: un affaccio suggestivo su Ascoli Piceno. Un grande lucernario farà affluire luce dal tetto attraverso la tromba comune delle scalinate interne.
Tre saranno gli accessi alla parte open space al piano terra: quello d'angolo che era l'ingresso storico alla sala cinematografica e altri due si Corso Trento e Trieste. In realtà gli ingressi potranno essere sette perché tutte le aperture sulla via potranno essere utilizzate se si rendesse necessario per particolari eventi. I percorsi interni vengono rispettati come per il grande corridoio ce portava alla sala cinematografica.
Nella parte frontale su Corso Trento e Trieste verranno recuperati dei mascheroni che erano presenti e gli infissi dei finestroni saranno in castagno, mentre le porte sottostanti in ferro taglia fuoco e vetrate.
All'interno ci sarà anche una sala multimediale di 35 posti anche se una forte multimedialità caratterizzerà tutti gli ambienti del terzo settore. I lavori dovrebbero iniziare entro novembre.