Secondo le ultime statistiche la Tesoreria dello Stato dal 2005 al 2011 ha quantificato questa perdita in circa quaranta miliardi di euro inutilizzati. Molti comuni,scuole,università associazioni e privati sono alla ricerca di questi fondi ma non riescono ad ottenerli in quanto nel nostro Paese non esiste la figura professionale del Progettista Europeo.
La realtà è che in Italia esistono commercialisti ed avvocati, che pur avendo una competenza ampia, non hanno conoscenze specifiche in questo settore.
Il reperimento di fondi europei non è una cosa semplice, si richiedono tecniche di rendicontazione sofisticate che sono proprie delle istituzioni europee,approfondita conoscenza delle lingue straniere,inoltre,ed è forse la cosa più importante, c’è bisogno di qualcuno che sappia distinguere tra le varie forme di pagamento derivanti da questi fondi. Una rete di partmership serviranno come background per la costruzione di un progetto che superi gli scogli di Bruxelles.
I finanziamenti più allettanti sono quelli diretti, legati a bandi nel settore dell’istruzione e cultura,per esempio quelli erogati dalla Commissione dell’Unione Europea rispetto a quelli indiretti come i fondi strutturali che pur essendo più consistenti lo sono solo sulla carta, in quanto non esiste una dotazione immediata e sono gli Stati o le singole Regioni a dover anticipare il denaro e per i rimborsi spesso passano anni. Certo con le casse vuote, come in questo momento,gli enti pubblici non possono anticipare finanziamenti. A Comuni,scuole e singoli cittadini non resta che affidarsi ad un valido gruppo di consulenti sperando che possano intercettare, con il loro lavoro,ambiziosi progetti che l’Europa ci mette a disposizione.