L'area Carbon e 'Lo schiaffo del soldato'

L'area Carbon e 'Lo schiaffo del soldato'

Il progresso socioeconomico è figlio di fatti e non di opinioni

Ecco, a mio avviso si può, anzi si deve prendere atto di cosa stia a significare il termine opinione. Lungi da me il volere vestire i panni del docente di filosofia, ma per comprendere meglio forse ad alcuni farà piacere semplicemente cliccare su questo link http://it.wikipedia.org/wiki/Opinione .

E se dunque, in sintesi, un'opinione è il contrario di una realtà accertata e scientifica possiamo giocarci il futuro di un territorio sull'onda di opinioni e basta?

Molte di queste sono in perfetta buona fede, altre però odorano (?) di... campagna elettorale. In quest'ultimo caso allora la domanda è un'altra: possiamo giocarci il futuro di giovani che debbono assolutamente trovare un lavoro, di cassintegrati e lavoratori in mobilità che debbono rientrare nel mercato del lavoro, per “giochetti da campagna” ?

Non mi pare intellettualmente onesto. Da più di un anno faccio fatica ogni qualvolta io debba esprimere critiche nei confronti di chi, con opinioni del tutto legittime, ma opinioni, combatte lancia in resta contro il progresso in questa città, che vedo nella riqualificazione di quest'area inquinata, perché mi sento in una sorta di conflitto di interessi … non professionale sia chiaro… (non vi posso svelare ora di cosa si tratta, spero che i lettori lo possano leggere tra breve e quindi comprendere ciò che ora vado scrivendo e di che mi cruccio).
Insomma invece di apportare idee che creino lavoro, ad esempio una potrebbe essere quella espressa dall'Idv per una succursale di “Eataly”, si gioca ad un caos “ordinato” con parole d'ordine come “mandiamo Cervellati a casa”, “facciamolo riposare”, “chi inquina paga”.

E naturalmente si penserà che quelli che si beano di tali consigli al prof. Cervellati siano il fior fiore di illustri urbanisti … Macché, sono come tutti quegli appassionati di calcio che diventano allenatori davanti ad un televisore e magari di calci ad un pallone non ne hanno mai dati. E chi critica magari avendo qualche titolo professionale, sarà ... magari ... in cerca di qualche incarico?

Occorre del pragmatismo in un periodo che non fa sconti. Fatti, lavoro, lavoro, fatti. Non ci sono altre chiacchiere da fare e … scrivevo qualche mese fa … chi fa chiacchiere guarda caso se lo può permettere perché ha lo stomaco pieno. Non è un cassintegrato, un lavoratore in mobilità. E la politica? Chi fa chiacchiere in questo brillante settore di solito attua questa metodologia o perché deve trovare una sedia (il termine poltrona con la crisi … risparmiamo) sulla quale posarsi o se ce l'ha già deve mantenerla ben salda visti i tempi.
Qualcuno che pensi ai cassintegrati, ai precari, ai lavoratori in mobilità, ai giovani, ai ricercatori? Come?
Se ne occuperebbero i politici delle chiacchiere?
No, no - mi dicono – è pieno di gente che si preoccupa dei giovani in cerca di lavoro, dei cassintegrati, dei lavoratori in mobilità, di quelli senza più mobilità, dei precari, dei ricercatori: sono i genitori, i fratelli, le sorelle, i figli, le mogli o i mariti, i nonni … dei cassintegrati, dei lavoratori in mobilità, di quelli senza più mobilità, dei precari, dei ricercatori, dei giovani in cerca di lavoro …
Vedete che folla di gente che si preoccupa … di quei politici che fanno solo chiacchiere, che lottano contro lo sviluppo e il progresso del territorio?

Mi pare che il lavoro più in voga di questo periodo sia la preoccupazione.
Anch'io mi sono preoccupato quando un consorzio d'imprese di ascolani (Restart) si assunse l'onore ma anche l'onere di riqualificare l'area Carbon.
M'è cascato il mondo addosso. Con quella mossa avevano distrutto in un attimo il vecchio detto “ascolano tira il sasso e nasconde la mano”.
Era il crollo di un era non di un'epoca.
Questi ci mettevano la faccia e non su una cosa da niente: si tratta di bonificare un'area con un costo di 35 milioni di euro, naturalmente prevedendo un profitto.
Per
ò mi sono subito ricreduto e ho tirato subito un sospiro di sollievo: sono arrivati gli ascolani di un tempo (del sasso e della mano) è giù sassate e schiaffi contro questi che volevano dissacrare una verità sacrosanta scritta a caratteri di fuoco sul vessillo “Mo' quist chi se crede da esse, mo' quist che vvò fa ?”.

Torniamo ai fatti. Chi inquina paga? Giustissimo. Chi vuole può intentare una causa contro al Sgl Carbon, l'Elettrocarbonium, la Sice e chi più ne ha più ne metta, lo faccia e il mondo intero sarà contento.
Ora per
ò, e non è un'opinione ma fatti certi, Restart ha acquistato l'area Carbon, con questo atto si è assunta l'onere di bonificare quel terreno a sue spese. Prima che Restart acquistasse

l'area c'era stata un'intesa tra Sgl Carbon, Regione Marche, Provincia e Comune di Ascoli Piceno, sindacati, associazioni datoriali. Il progetto di riqualificazione prevedeva la destinazione di un terzo dell'area per realizzare un Polo scientifico e tecnologico, un terzo di realizzazione edilizia e un terzo di verde urbano. Dovevano arrivare dal Ministero dello Sviluppo economico (c'era il Ministro Scajola) 30 milioni di euro per l'infrastrutturazione dell'area. Rispetto al progetto originale ci sono stati due cambiamenti: i 30 milioni sono scomparsi ed è aumentata la superficie edilizia.
Una sorta di compensazione per il privato che nel momento in cui progetta deve far tornare i conti. E, al di là delle opinioni, ci troviamo di fronte ad uno stato calmierato. Che vuol dire? Che se arrivassero finanziamenti pubblici la cubatura edilizia scenderebbe. Non è un'opinione ma una clausola ben precisa tra le parti approvata in Consiglio comunale.
E chi volesse continuare con “lo schiaffo del soldato” pensasse prima di iniziare la manche ai cassintegrati, ai lavoratori in mobilità, a quelli senza più mobilità, ai ricercatori, ai precari e ai giovani in cerca di lavoro. Che prima o poi non si troverà a dare lo schiaffo a un parente, a una fidanzata del figlio, al cugino della moglie, al cognato della sorella ...