Comune di Ancona, serve un cambio radicale

Comune di Ancona, serve un cambio radicale

Così Andrea Raschia, FP CGIL


Scelte improvvide -una su tutte la disdetta del contratto integrativo e la sostituzione con atto unilaterale- e decisioni cervellotiche.
Tra queste, come non ricordare la delibera di riorganizzazione delle strutture approvata il giorno prima delle dimissioni del sindaco? Uno spot elettorale ovviamente rimasto solo sulla carta...
A far da contorno, atti discutibili anche in punto di diritto.
II risultato è sotto gli occhi di tutti: groviglio di problemi, esasperazione del personale, clima di sfiducia.
 Per ripartire serve un opera di paziente ricostruzione, perfino di rapporti e relazioni ormai sfilacciate. E soprattutto sono indispensabili interventi concreti che rendano evidente un CAMBIO RADICALE di gestione (com’è da più parti reclamato).
Il Sindaco ha piena consapevolezza di ciò, tanto da orientare i primi interventi in una chiara direzione; nuovo direttore generale con un mandato inequivocabile: fronteggiare le urgenze, nel rispetto di relazioni sindacali corrette per garantire risposte certe e credibili al personale E costruire un’ipotesi di riorganizzazione, in modo partecipato e condiviso, per rivedere l’intero processo produttivo.
È sufficiente? Di sicuro è indispensabile, ma per essere ancor più credibile, oltre che efficace, servono alcune condizioni.
 È innegabile che l’intero sistema degli enti locali soffra di una seria patologia dovuta -non fosse altro- al trattamento subito nel corso di questi anni: taglio di ingenti risorse pubbliche, declinato con politiche di privatizzazioni selvagge. “Privato è meglio”… Poi si è visto il risultato: solitudine delle persone più in difficoltà, e corruzione dilagante.
Questo processo ha colpito un corpo sempre più indebolito e fragile anche per effetto di una generale deresponsabilizzazione. Senza fine, né mai contrastata efficacemente. Anzi. La politica non ha sempre operato per rendere solida, autonoma e trasparente la gestione. Piuttosto ha favorito una burocrazia distratta, disponibile, senza nerbo.
 Anche nel Comune di Ancona questi effetti si sono visti. E la FP CGIL non ha mancato di segnalarlo in più d’una occasione.
 Occorre dunque affrontare questo aspetto. È necessario che anche questo tema sia correttamente posto all'ordine del giorno. Il direttore generale deve trovarlo sul tavolo già nell’atto del suo insediamento
 Tale questione è strettamente correlata, intrecciata, al funzionamento della struttura comunale, alla sua capacità di rispondere in modo adeguato, tempestivo ed apprezzabile alle esigenze della comunità. Che non possono attendere. Anche il tempo è sostanza.
 Un esempio? È nota la vicenda dell’appalto dei servizi ausiliari presso le mense e soprattutto l’attenzione in merito da parte del Sindaco e del Consiglio comunale che hanno voluto ripristinare ciò che il commissario aveva tagliato, in termini di servizio alle famiglie ed in particolare di lavoro al personale addetto.
Le decisioni risalgono ormai ai primi di agosto. A tutt’oggi, però, non è ancora dato sapere quando il servizio sarà di fatto riattivato. Non è poca cosa. Il rischio è che si produca un ulteriore danno, assai rilevante per oltre centotrenta lavoratori, senza contare la qualità del servizio.
Non è l'unico a sostegno della necessità di un deciso cambio di marcia, indispensabile nella gestione quotidiana dei servizi. In queste giornate difficili, le cronache dei giornali sono purtroppo piene di situazioni di disagio che gridano a tutti noi.
Non si perda dunque altro tempo.

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