Così Ubaldo Falciani, segretario Filctem Cgil.
"Nella prima è stato rinnovato il Premio di Risultato per il 2013 e nella seconda il Contratto Integrativo Aziendale di durata triennale.
I due accordi sono stati faticosamente ma positivamente conclusi, partendo dalla consapevolezza che si dovessero rinnovare, anche durante una crisi devastante come quella attuale, con realismo, ma anche nel rispetto e con la considerazione dei lavoratori (le cosiddette risorse umane), da parte delle aziende, come, appunto, risorse e non come un problema e/o solo un costo.
E' del tutto evidente che tutto si tiene se c'è un sistema di relazioni sindacali corretto e trasparente, se c'è il pieno rispetto e riconoscimento della Rappresentanza Sindacale ed un continuo confronto e partecipazione nella costruzione delle scelte.
Nel caso specifico della Pfizer, era indispensabile uscire da una fase critica, che durava da otre 5 anni, con apertura di due procedure di mobilità, una riorganizzazione continua, dovuta a scelte unilaterali aziendali senza coinvolgimento dei lavoratori, con la conseguenza di aver creato un clima interno troppo complicato.
E' stato, quindi, importante ricreare un sistema di regole condivise, dando un ruolo attivo alla RSU su materie come la verifica degli inquadramenti professionali, percorsi di carriera legati alla formazione continua per tutti i lavoratori, occupazione e flessibilità organizzativa, oltre al riconoscimento del disagio legato a particolari lavorazioni e/o turnazioni; è stato, infine, ma non per importanza, istituito un premio di partecipazione triennale, legato a criteri di qualità e produttività con verifiche periodiche, affinchè sia il più possibile esigibile e raggiungibile.
Complessivamente, quindi, si ritiene che è possibile e necessario continuare a fare contrattazione ed accordi, in qualsiasi situazione e su tutti i temi oggi sul tappeto, rispetto alle modalità con cui affrontare la competitività del mercato, senza ricorso a scorciatoie muscolari e/o giudiziarie, attraverso il coinvolgimento dei lavoratori ed investendo sia in ricerca ed innovazione, che, soprattutto, sulle risorse umane.
Aspetto, quest'ultimo, che fa risaltare il fatto che quando c'è la volontà di affrontare le problematiche con un'ottica di sviluppo e di corrette e trasparenti relazioni sindacali, viene fugato ogni dubbio circa la inutilità di agire esclusivamente sulla leva dei diritti e sul salario dei lavoratori".