Nel frattempo avvengono due cose. La prima è che continuano le critiche delle associazioni, in ordine di tempo l'ultima ci arriva da Italia Nostra. Si conferma la censura alla “speculazione edilizia e l'eccesso di volumetria”, si pone una proposta centrale che è quella della realizzazione del Distretto Culturale.
Poiché sono discorsi ormai noti e pubblicati diverse volte ne mettiamo solo una sintesi:
“L’obiettivo è di far diventare questo Polo – scrive Italia Nostra - come il Laboratorio e Punto di riferimento e studio dei Distretti Culturali da realizzare in tutta Italia, nella convinzione che questa sia l’unica strada percorribile per interrompere l’opera intollerabile di consumo e distruzione della nostra più grande ricchezza( territorio, paesaggio, memoria storica), quella che ci è stata lasciata in eredità dai nostri antenati e che noi abbiamo l’obbligo di lasciare in eredità ai nostri discendenti.
Tenuto conto, inoltre, della proposta creazione della Macro-Regione Adriatico-Ionica il Laboratorio del Distretto dovrà porsi l’obiettivo di estendere a tutta l’area di questa Macro Regione questa forma ed ipotesi di sviluppo. È certo che questa sarebbe una scelta molto intelligente, in quanto probabilmente si potrebbero utilizzare forme di finanziamento dell’Unione Europea”.
La seconda novità è la costituzione di una società di scopo con capofila l'Istao (Istituto Adriano Olivetti) e dentro tre università marchigiane (Politecnica Marche, Camerino e Macerata), Banca dell'Adriatico, TTVenture (fondo d'investimento), centri di ricerca come TecnoMarche, società di consulenza, Confindustria, Cna, Confartigianato e Confesercenti. Lo scopo è quello di far partire “Hub21”, l'acceleratore d'impresa che faccia crescere e sviluppare al suo interno società start up in settori innovativi.
Non vi nego che quest'ultima è una notizia molto importante perché dopo la delibera d'indirizzo varata dal consiglio comunale segna un'accelerazione al processo di riqualificazione culturale del Piceno. All'interno di Villa Tofani prende corpo una fase vitale della rinascita dell'ex area Carbon. Nel 2014 inizierà la bonifica. Significa che ad Ascoli Piceno, nel Piceno si sta ricreando lavoro mentre molte aziende hanno chiuso, chiudono o stanno chiudendo.
Ecco, di fronte alle Cassandre che praticano percorsi di retroguardia, quasi sempre coperti da situazioni personali indenni dai detriti economici che li circondano, si spera invece che si creino strade che consentano a cinquantenni sbattuti fuori dal mondo del lavoro, a giovani, che neppure si iscrivono più ai centri per l'impiego per sfiducia, che possano dare una chiave di lettura diversa, di fiducia nella ripresa economica del territorio e quindi di nuova speranza per le famiglie.