In tal senso, le Marche possono essere un laboratorio. Siamo infatti una regione con una popolazione di 1.540.688 abitanti, pari al 2,6% di quella italiana, dove sono presenti 239 Comuni, 173 dei quali con popolazione inferiore a 5mila abitanti, 32 con popolazione da 5mila a 10mila, 18 Comuni da 10 a 20mila e 16 Comuni con oltre 20mila abitanti.
E’ quanto emerso oggi nel convengo, promosso da Cgil e Fp Cgil Marche, dal titolo “Semplificare per rafforzare”, in programma ad Ancona.
Il sistema delle autonomie territoriali nelle Marche è particolarmente ricco e articolato: all’ente Regione si affiancano 5 Province e appunto i 239 Comuni. Nelle Marche, ci sono poi 9 Comunità montane e 11 Unioni di Comuni.
Rispetto alle Comunità montane, la giunta regionale ha avviato un’iniziativa legislativa per la loro soppressione e per la costituzione di Unioni montane per la gestione associata dei servizi.
La regione inoltre conta 23 ambiti sociali ed è suddivisa in 5 ambiti ottimali per la gestione del servizio idrico integrato e 5 ambiti ottimali per la gestione integrata dei rifiuti.
Nelle Marche, operano 83.077 lavoratori pubblici, pari al 2,52% del totale nazionale; di questi, 3315 sono nei Ministeri, prefetture e carceri, 1462 nelle agenzie fiscali, 7993 nei vigili del fuoco e corpi di Polizia, 1687 nelle Forze armate, 188 nella magistratura, 28.639 nella scuola, 3056 nell’università, 74 negli enti di ricerca. E poi, 1373 negli enti pubblici non economici Inps e Inail, 15.079 nella Regione ed autonomie locali, 20.211 nella sanità.
Dei lavoratori nelle autonomie locali, circa 2200 sono presenti nelle attuali 5 Province; il numero dei dipendenti comunali per mille abitanti vede le Marche, seppure di poco, sotto la media nazionale: sette per mille contro il 7,44 per mille del valore nazionale.
Per la Fp Cgil, per riaffermare il valore del lavoro pubblico, ci vuole una grande iniziativa culturale che metta in piena luce i mille volti della pubblica amministrazione.