In sei anni le famiglie italiane hanno visto erodere drammaticamente i loro redditi per oltre tremila euro. Dal 1992 le entrate a livello centrale per imposizione fiscale sono aumentate del 106,6 per cento – da 364 a 753 miliardi –mentre quelle riconducibili alle amministrazioni locali sono cresciute da 39 a 153 miliardi con un incremento di quasi il 290 per cento.
“Nel primo trimestre di quest’anno – ha detto il presidente dell’associazione Sangalli nel suo intervento –la disoccupazione è cresciuta del 12,8 per cento, quella giovanile ha raggiunto il 41,9 per cento e sono ben 2,2 milioni i giovani italiani che né studiano né lavorano, un drammatico record europeo”
Nel 2013 il numero di giorni di lavoro necessari per pagare tasse,imposte e contributi,raggiungerà il suo massimo storico: 162 giorni. Ne occorrevano 139 nel 1990 e 150 nel 2000.In Europa la media è di 130 giorni meno 24 per cento rispetto all’Italia.
La complessità del sistema di prelievo è così farraginosa che il nostro Paese si colloca al 131 posto su 185 nella graduatoria stilata dalla Banca mondiale.
Ogni azienda italiana dedica l’equivalente di 269 ore di lavoro l’anno per adempimenti fiscali,il doppio della Francia, il 60 per cento in più della Spagna il 30 per cento in più della Germania.
Le PMI italiane sostengono per adempimenti fiscali un onere annuo di oltre dieci miliardi di euro,il 50 per cento in più della media europea. L’intervento sull’Iva ha determinato effetti regressivi andando a colpire in misura maggiore i percettori di redditi più bassi e gli incapienti.
“E’ assolutamente necessario – ha detto Sangalli rivolgendosi ai numerosi ministri presenti in sala –
ridurre la pressione fiscale che in questi anni ha raggiunto livelli record…..Va scongiurato l’ulteriore aumento dell’IVA di un punto…senza se e senza ma. L’impatto sui consumi sarebbe benzina sul fuoco della recessione”.Il Presidente di Confcommercio ha ricordato che è il nostro turismo che genera oggi il 9 per cento del PIL, ed ha le potenzialità per raddoppiare se caleranno dall’alto provvedimenti di defiscalizzazione come la tassa di soggiorno o i canoni demaniali che rischiano di mettere in ginocchio il nostro turismo balneare.
Servono scelte coraggiose per ridurre il costo del credito ed il prelievo fiscale,ridurre il costo della bolletta energetica,eliminare le tasse occulte della burocrazia e quelli derivanti dai ritardati pagamenti.”Senza impresa non c’è né crescita né occupazione e se chiudono le imprese chiude l’Italia” ha concluso Sangalli
Il Ministro Zanonato, nel suo intervento. è stato accolto dai fischi della platea quando ha affermato che l’aumento dell’IVA è già all’interno del bilancio dello Stato approvato dal precedente governo.