Si tratta in soprattutto di cassa integrazione straordinaria legato al perdurare della difficile congiuntura; sono colpiti tutti i principali settori manifatturieri
Dai dati resi noti dall’INPS ed elaborati dall’IRES Marche risulta che ad aprile 2013 sono stati richiesti nelle Marche 7,9 milioni di ore di CIG, di cui 1,5 milioni di CIG ordinaria, 6,3 milioni di CIG straordinaria ed 91mila di CIG in deroga.
Le ore autorizzate sono raddoppiate rispetto all’aprile 2012 e sono triplicate rispetto al mese di marzo 2013.
Di seguito, come rileva Novella Lodolini, responsabile Ires Marche, le tendenze per le varie componenti della CIG:
Le ore di CIG ordinaria richieste ed autorizzate ad aprile 2013 sono state pari a 1,5 milioni, aumentate del 41,8% rispetto allo stesso periodo del 2012 e del 22,7% in rapporto a marzo 2013. Si tratta di valori che non si registravano da giugno 2009. Forte richiesta di CIG ordinaria nella meccanica (760mila ore) e nel mobile (200mila ore);
La CIG straordinaria ha registrato ad aprile un vero e proprio boom: 6,3 milioni di ore rispetto all’1,3 milioni di marzo e alle 945mila ore di aprile 2012. Le richieste di CIG raggiungono livelli notevoli in tutti i principali settori manifatturieri e in particolare nella meccanica (1,6 milioni di ore richieste), nel mobile (717mila ore), nel calzaturiero (508mila ore), nel tessile-abbigliamento (468mila ore);
Più contenuto il ricorso alla CIG in deroga rispetto ai mesi precedenti anche a causa delle incertezze legate al quadro normativo e finanziario nazionale.
Dall’inizio dell’anno ad oggi, le ore di CIG richieste ammontano così a 17,2 milioni di ore, ovvero, 5,5 milioni in più dello stesso periodo del 2012, anno cin cui i livelli di cassa integrazione erano stati particolarmente elevati.
La situazione, dunque, per il 2013 si prospetta allarmante con un apparato produttivo al limite con aziende e lavoratori ormai allo stremo.
“Questi dati ci mostrano ancora una volta quali sono le vere emergenze dalle quali far ripartire il nostro Paese – dichiara Roberto Ghiselli, segretario generale Cgil Marche - , risposte che rimettano al cento il lavoro, a partire dall’urgente rifinanziamento degli ammortizzatori in deroga, e la necessità di politiche industriali e di tutela dei settori manifatturieri e dell’occupazione che garantiscono”. Alla Regione Marche, il sindacato chiede “un impegno altrettanto straordinario sui temi del lavoro rilanciando tutte quelle misure più urgenti che possono creare opportunità di lavoro e sostegno alle persone e alle famiglie che si trovano in difficoltà”.