Sanità, i sindacati si mobilitano

Sanità, i sindacati si mobilitano

"Le ragioni che hanno portato il sindacato a scendere in piazza sono molteplici. Anzitutto, Cgil, Cisl e Uil lamentano la mancanza di coerenza tra la programmazione prevista dallo spirito del Piano socio-sanitario regionale e la gestione delle scelte concrete. In altre parole,   restano ancora carenti i servizi territoriali come assistenza domiciliare e residenziale per non autosufficienti, la prevenzione e la diffusione delle Case della salute. Non solo: da parte del Palazzo non c’è  una strategia di rafforzamento di questi stessi servizi.
Inoltre, i sindacati sostengono che, a fronte di una crescita del fenomeno delle liste di attesa e della mobilità fuori regione, è necessario intervenire con decisione per ridimensionare questi fenomeni.
A questo si aggiunge il fatto che le scelte organizzative non sono accompagnate da un quadro finanziario analitico in grado di definire con precisione dove si potrebbero ridurre le spese e dove invece è necessario investire.
Inoltre, Cgil, Cisl e Uil contestano il pesante taglio in atto sull’occupazione del settore,  ben al di là del sostenibile e, in tal senso, la delibera n. 1696 del 2012 che ribadisce un’ulteriore riduzione della spesa  per il personale a tempo indeterminato per i contratti flessibili e per i lavoratori impiegati nelle attività appaltate, è inaccettabile considerando che, con l’attuale livello dei servizi, l’organico è già carente.
Infine, i sindacati chiedono una radicale modifica della proposta di legge regionale sul “Sistema regionale integrato dei servizi sociali a tutela della persona e della famiglia”, in particolare per quanto riguarda il ruolo degli Ambiti sociali, la gestione associata dei servizi e gli aspetti relativi alla partecipazione delle associazioni e dei cittadini alla gestione delle politiche sociali", fanno sapere in una nota i sindacati.

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