Unione europea, Cipro blocca le banche

Unione europea, Cipro blocca le banche

 Dopo tre giorni di proteste il governo ha scartato i prelievi per coloro che hanno  conti in banca sotto i 20 mila euro.
Secondo ultime notizie di stampa le banche resteranno chiuse fino a martedì 26 marzo.
La decisione di tassare i risparmi sta provocando in tutta Europa reazioni indignate ed è questo l’ultimo episodio della crisi europea, in quanto questo tipo di prelievo potrebbe essere adottato anche in altri Paesi dell’area euro in difficoltà.
Secondo quanto riferisce il giornale O Phileleftheros di Nicosia,l’inedita decisione della tassa bancaria è dovuta al fatto che la Repubblica di Cipro, dopo l’invasione nel 1974 delle truppe Turche – Cipro è divisa in una parte  greca ed una  turca – per sopravvivere ha cercato di attirare investimenti esteri attraverso una bassa tassazione e benefici fiscali. Grandi capitali russi sono affluiti nelle banche cipriote spesso provenienti da transazioni o commerci poco trasparenti e con oltre 20 miliardi di euro depositati. Ora gli oligarchi russi stanno cercando di salvare i loro depositi ed alcuni subodorando la mossa del governo cipriota hanno gia iniziato a ritirarli.
Di fatto Berlino sta cercando di imporre – prosegue il giornale – la chiusura dei canali finanziari con Mosca, ciò accade perché l’Europa non ha una vera politica estera comune.
Il risultato sarà che Cipro finirà per rivolgersi per  l’aiuto a Mosca e già Gazprom, il potente colosso russo dell’approvvigionamento  del gas, ha proposto al governo cipriota l’esclusiva per lo sfruttamento  dei suoi giacimenti  di gas.
In ipotesi Cipro potrebbe dipendere totalmente dalla Russia tanto da staccarsi dall’area euro.
Si stima,prosegue il giornale, che Nicosia abbia tempo fino a giugno prima di scegliere se legarsi a Mosca o fallire.   

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