Così Alessandro Pertoldi Segretario Generale Funzione Pubblica CGIL Marche.
"Il panorama è allarmante visto il continuo arretramento del sistema dei servizi pubblici anche nella nostra Regione. Fra azzeramenti, riduzioni e tagli, saranno i cittadini più fragili a pagarne le conseguenze più pesanti .
Organici pubblici all’osso, dismissione dei servizi a gestione diretta
Negli ultimi anni le amministrazioni pubbliche locali incontrano maggiori difficoltà nell’esercizio delle loro funzioni più qualificate, con particolare riferimento all’attivazione di politiche di sviluppo e alla qualificazione dei servizi collettivi.
La finanza locale vive un periodo molto difficile, segnato soprattutto dall’incertezza che sta caratterizzando i lavori di preparazione dei bilanci di previsione per il 2013 con particolare riferimento agli aspetti che riguardano i trasferimenti statali e le entrate tributarie e la riorganizzazione dei piccoli comuni.
Inoltre, sollecitate dal Patto di stabilità le amministrazioni comunali hanno ormai intrapreso la strada del progressivo dimagrimento degli organici pubblici. La conferma del trend arriva dai dati sulle assunzioni, riportati dal Ministero dell’Interno nel “censimento generale del personale in servizio presso gli enti locali”.
Nel 2011, le procedure di assunzione nei Comuni, sulla base di nomine da concorso, risultano essere complessivamente (relativamente a tutti i settori d’intervento) a livello nazionale solamente 3.008. Erano 8.525 nel 2010, una contrazione quindi di quasi il 65% dei casi in soli 12 mesi.
Seppur in presenza degli storici divari territoriali, il fenomeno appare diffuso in tutte le regioni della penisola ma in particolare nell’area del Centro Italia, dove la contrazione raggiunge il 72,3%. Le Marche (-99,2%) risulta infatti la regione dove si riducono maggiormente nei comuni le nomine da concorso.
Inoltre il quadro normativo sollecita ormai da alcuni anni i Comuni alla dismissione dei servizi in gestione diretta a favore dell’affidamento a soggetti terzi.
Sono solamente il 42% gli interventi sociali gestiti direttamente dai Comuni. Crollano le assunzioni.
Ridimensionamento degli organici comunali a vantaggio degli affidamenti, aumento dei carichi di lavoro per gli addetti e forte coinvolgimento delle Associazioni di volontariato nell’erogazione dei servizi socio-assistenziali (anziani, minori, adulti in difficoltà, ecc.).
Il nuovo welfare locale è sempre meno «comunale».
Educatori, psicologi, assistenti sociali, tutti precari. Si riduce l’impegno pubblico per i servizi alla persona: il rapporto tra numero di operatori e numero di utenti è destinato ad aumentare, specie per i servizi per l’infanzia e l’assistenza domiciliare per gli anziani.
Nel periodo tra ottobre 2012 e febbraio 2013 è stato rilevato come le procedure di assunzioni attivate dai Comuni più grandi (con popolazione superiore ai 10 mila abitanti) per l’erogazione di servizi socio-assistenziali, abbiano privilegiato, a fronte dei forti vincoli posti al lavoro a tempo indeterminato, il reclutamento di dipendenti con contratti a termine o «flessibili».
Le preoccupazioni riguardano la progressiva riduzione dell’impegno pubblico nei confronti dei servizi alla persona: a giudicare dai dati ottenuti, il rapporto tra numero di operatori e numero di utenti è destinato ad aumentare, specie per quanto riguarda i servizi per l’infanzia e l’assistenza domiciliare per gli anziani (Sad).
Gli affidamenti diretti ad associazioni e cooperative sociali: niente gare, mancata applicazione dei principi di equità e concorrenza introdotti dalla legge 328 di riforma dell’assistenza
Gli enti locali non hanno applicato gli indirizzi della riforma dell’assistenza (legge 328/2000 e Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 30 marzo 2001, «Ruolo dei soggetti del Terzo Settore nella programmazione progettazione e gestione dei servizi alla persona») per la diffusione delle forme di aggiudicazione cosiddette negoziate, volte cioè a sviluppare – attraverso le formule dell’ «appalto concorso» e della «co-progettazione» - le capacità progettuali dei concorrenti del Terzo Settore".