Progetto Appennino, si salvaguarderanno 300 posti di lavoro

Progetto Appennino, si salvaguarderanno 300 posti di lavoro

Investire sull’ambiente significa migliorarlo, tutelarlo e prevenire il rischio idrogeologico

 “Con il Progetto Appennino parte il secondo motore dello sviluppo delle Marche, un’azione concepita come assemblaggio fra produzione di beni pubblici, boschi, territorio, bacini fluviali, biodiversità, ambiente e paesaggio, valorizzazione delle potenzialità turistico culturali ed ecologico ambientali, il tutto finalizzato alla produzione di reddito, occupazione e qualità della vita”.
Le rappresentanze del settore Agro-forestale delle Centrali cooperative marchigiane Agci, Confcooperative e Legacoop commentano con soddisfazione l’approvazione della Giunta regionale, avvenuta oggi, delle linee d’indirizzo per la presentazione delle azioni pilota da parte delle Province che realizzeranno il Progetto Appennino, in via sperimentale, sul territorio.
Con i fondi stanziati dalla Regione Marche, grazie ad un percorso iniziato dalla sottoscrizione della Carta di Fonte Avellana, per questa iniziativa, pari a 1,25 milioni di euro, affermano Agci, Confcooperative e Legacoop Marche, “sarà possibile applicare il teorema che investire sull’ambiente significa migliorarlo, tutelarlo, prevenire il rischio idrogeologico e, allo stesso tempo, difendere l’occupazione esistente e crearne di nuova che, solo con quest’azione, significherà salvaguardare almeno 300 posti di lavoro, maestranze che, nelle aree interne, già svolgono queste attività oltre a far fronte all’emergenza occupazionale attraverso l’impiego di parte dei lavoratori in cassa integrazione o licenziati dalle fabbriche in crisi”.

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