Diminuiti gli infortuni femminili sul lavoro nel 2012

Diminuiti gli infortuni femminili sul lavoro nel 2012

In occasione dell'8 marzo, Festa delle donne, i dati delle province di Ascoi e Fermo

Gli infortuni sul lavoro della manodopera femminile , come si evince dai dati sotto riportati di fonte INAIL relativi all’anno 2012, sono diminuiti.
Infatti questi sono i dati degli infortuni analizzati dal Dipartimento:

Provincia di Fermo

Anno 2012 anno 2011 scostamento %

Casi aperti 2376 2673 -11,11

Infortuni 1912 2200 -13,09

Casalinghe 4 6 -33,33

Malattie professionali 464 473 -1,90

Mortali 6 7 -14,29

N. invalidità temporanea 981 1116 -12,10

 

Provincia di Ascoli Piceno

Anno 2012 anno 2011 scostamento %

Casi aperti 4124 4214 -2,14

Infortuni 3286 3615 -9,10

Casalinghe 3 8 -62,50

Malattie professionali 838 598 +40,13

Mortali 7 157 -53,33

N. invalidità temporanea 1721 1954 -11,92

 

Tasso di occupazione anno 2011 manodopera femminile:

Ascoli Piceno 50,40% in calo del 0,83%

Marche 50,67% in calo del 0,18%

Italia 58,89 in crescita dello 0,06%

 

Tasso di disoccupazione anno 2011 manodopera femminile:

Ascoli Piceno 10,81% in crescita del 0,84%

Marche 8,47% in crescita del 1,62%

Italia 58,89 in calo dello 0,06%

Siamo di fronte ad una inversione di tendenza frutto di diverse imputazioni: da una maggiore attenzione delle lavoratrici, a maggiori attività di informazione e formazione, dagli accordi sindacali in materia di sicurezza sul lavoro, al ruolo degli organismi paritetici, dall’azione di controllo degli enti preposti ad un maggior coordinamento di tutti i soggetti deputati alla sicurezza sul lavoro.

Anche se occorre tener presente come la forte crisi che ha colpito sia il ns. Paese, sia le ns. zone, con licenziamenti e ricorso alla cassa integrazione produce un minor utilizzo di impianti ed ore lavorate.

Inoltre i dati INAIL non tengono conto degli infortuni accaduti nel cd. lavoro nero e sommerso che secondo l’ISTAT ammontano a circa 150.000 all’anno.

Circa l’80% delle lavoratrici infortunate ha un’età compresa tra i 25 e i 54 anni. Nella èpro0vicia ascolana l’età media delle infortunate è 37,2, nella Regione 39,7 e nel Paese 34,5.

In controtendenza risultano le malattie professionali che nella provincia ascolana aumentano del 40% (sono oltre 1300 le denunce presentate nella nostra Regione). Ciò vuol dire che cambiano i rischi, esiste una maggiore attenzione dei lavoratori e dei patronati sindacali nell’analisi di queste patologie e del ruolo attivo dei medici di famiglia nel denunciare questi nuovi fenomeni.

Circa la natura della lesione denunciata (in ordine di tipologia di accadimento): lussazione (33%), contusione (30%), ferita (10%), frattura (9%) altri agenti (3%), da sforzo (3%), da corpi estranei, da agenti infettivi, perdita anatomica, cause non determinate.

Come abbiamo più volte sottolineato evidenziano Collina, Ionni e Bianchini, i dati sono anche una opportunità per una riflessione sulla condizione femminile, sulle ricadute della disabilità nella vita affettiva e familiare, sul duplice impegno lavorativo delle donne sia in ambito domestico sia lavorativo.

Le donne che si infortunano subiscono un aggravio alla vita personale con effetti pesanti sul nucleo familiare. Per queste ragioni CGIL CISL UIL propongono da tempo una revisione del Testo Unico sugli infortuni per adeguarlo alle mutate esigenze dei lavoratori ed in particolare a quelle delle donne lavoratrici”.