Le vendite all’estero delle imprese distrettuali marchigiane, nel periodo luglio-settembre, registrano un modesto +0,2%, dopo il +3,3% complessivo del primo semestre dell’anno, raggiungendo una valore esportato pari a 968 milioni di euro.
Sono questi, in estrema sintesi, i principali risultati che emergono dal Monitor dei Distretti delle Marche curato dal Servizio Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo per Banca dell'Adriatico e Carisap.
A penalizzare la dinamica complessiva dei distretti delle Marche è il proseguimento di un trend negativo per la filiera degli elettrodomestici, dove il distretto delle cappe aspiranti e gli elettrodomestici di Fabriano registra un -2,6%, in controtendenza rispetto alla filiera su scala nazionale. Le perdite sui principali mercati europei frenano la ripresa del distretto, seppure le imprese dell’area stiano cercando di compensare la contrazione del mercato europeo riorientandosi su nuovi mercati. In lieve calo anche le vendite estere del sistema moda-beni di consumo (-1%), a fronte del lieve miglioramento (+0,7%) dei distretti di questo comparto su scala nazionale. In questa filiera calano le esportazioni delle pelletterie del Tolentino (-5%) dopo un primo semestre positivo. Le vendite estere hanno subito una frenata nei due principali mercati di riferimento (Romania e Bulgaria) e sul mercato russo. L’export del distretto ha però continuato a crescere a ritmi sostenuti in Hong Kong e Cina e sui principali mercati maturi (Francia, Stati Uniti e Regno Unito). Ancora in calo la jeans valley di Montefeltro (-13,9%), mentre prosegue ininterrottamente dal secondo trimestre 2010 la crescita delle Calzature di Fermo (+0,8%) che sconta il calo della domanda registrato dai principali mercati europei (Francia e Germania in primis), mentre continuano a crescere in maniera significativa le vendite rivolte verso la Russia (+12,2% nel terzo trimestre dell’anno) e gli Stati Uniti (+31,6%).
Le esportazioni delle imprese della filiera del mobile (+9,4%) e della meccanica (+7,6%) crescono invece ad un ritmo più vivace rispetto a quanto registrato a livello nazionale (rispettivamente +1,4% e -0,8%). Il distretto delle cucine di Pesaro (+9,4%) ha ripreso a correre in Russia, primo sbocco commerciale (+13,1% nel terzo trimestre dopo le buone performance del primo semestre dell’anno), e ha registrato un balzo in Libia. Bene anche le macchine utensili e per il legno di Pesaro (+7,6%) e gli strumenti musicali di Castelfidardo (+1,5%).
L’analisi dell’orientamento geografico delle esportazioni dei distretti marchigiani conferma la rilevanza dei nuovi mercati per le imprese distrettuali, che assorbono il 47,6% del totale esportato. I nuovi mercati, dall’avvio della ripresa nel secondo trimestre del 2010, hanno continuato a mostrare tassi di crescita più vivaci (+6,2%) rispetto a quelli registrati dai mercati maturi (-4,7%). Questa variazione sommata a quelle dei precedenti trimestri permette di raggiungere al termine del periodo gennaio-settembre un valore delle esportazioni nei nuovi mercati pari a 1,3 miliardi di euro, 100 milioni in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Nonostante la dinamica positiva registrata dalle esportazioni delle imprese distrettuali marchigiane, i dati relativi agli ammortizzatori sociali nei primi 11 mesi del 2012 evidenziano il persistere di situazioni di difficoltà per alcune imprese attive nel tessuto produttivo distrettuale. Per quanto siano lontani i livelli di massimo raggiunti nei primi 11 mesi del 2010, il numero complessivo di ore autorizzate in Cassa Integrazione Guadagni (CIG), nel periodo gennaio-novembre, evidenzia un leggero incremento rispetto ai livelli raggiunti nei primi 11 mesi del 2011 (10,2 milioni di ore autorizzate nel 2012 rispetto agli 8,9 del 2011). Questo andamento è determinato da tendenze contrapposte registrate dalle diverse tipologie di cassa. Nella prima parte dell’anno si è osservato infatti un incremento del numero di ore autorizzate in CIG ordinaria, a cui si è affiancata una lieve decelerazione del numero di ore autorizzate in CIG deroga. Questa dinamica segnala le crescenti difficoltà che le imprese distrettuali si trovano ad affrontare in un contesto economico, nazionale ed europeo, incerto e di rinnovate tensioni. Sostanzialmente stabile il numero di ore autorizzate in CIG Straordinaria, che si attesta comunque su livelli storicamente elevati e mostra ancora un’elevata incidenza sul monte ore complessivo (54%), evidenziando il persistere di difficoltà strutturali per le imprese distrettuali delle Marche.”