Marche, la produzione industriale crolla del 9,1%

Marche, la produzione industriale crolla del 9,1%

Diminuiscono inoltre il fatturato (7,4%), gli ordinativi (8,4%), l'artigianato e le piccole imprese

Secondo la “ Giuria della congiuntura”, indagine trimestrale di Unioncamere Marche, prosegue il ciclo economico negativo del sistema produttivo marchigiano. L’ultimo dato positivo risale a giugno 2011, quando la produzione industriale marchigiana era aumentata del 2,3 per cento. Da allora solo dati negativi: limitati nella seconda metà del 2011 con la produzione in calo del  2,6 per cento nel terzo trimestre e dell’1,6 negli ultimi tre mesi dell’anno  e travolgenti nel 2012 con un calo produttivo del 7,7 per  cento nel primo trimestre, del 5,7 nel secondo fino ad arrivare a –9,1 per cento negli ultimi tre mesi. Anche per l’immediato futuro prevale il pessimismo, con il 35 per cento delle imprese che prevede un ulteriore calo della produzione ed il 42 per cento che spera di mantenere le quote attuali. Solo il 23 per cento degli imprenditori marchigiani si aspetta di aumentare la produzione per la fine dell’anno.

“Soltanto le imprese esportatrici del settore manifatturiero marchigiano” afferma il presidente di Unioncamere Marche Adriano Federici “riescono a limitare i danni, grazie alle loro strategie di internazionalizzazione ed al supporto di Regione e sistema camerale sui mercati esteri. In particolare sono le industrie metalmeccaniche a trainare le esportazioni marchigiane con un incremento del fatturato estero nel terzo trimestre 2012 del 5,7 per cento mentre le imprese artigiane mostrano un evidente affanno anche sui mercati esteri, dove perdono il 5,2 per cento. E’ proprio verso l’artigianato e le piccole e medie imprese che vanno diretti gli sforzi per favorirne l’internazionalizzazione. L’Unioncamere, con la presenza alle fiere e le missioni all’estero, sta moltiplicando gli sforzi in questa direzione ed anche per sostenere la ricerca e l’innovazione del sistema produttivo regionale”.
Secondo i  dati forniti dal Centro Studi Unioncamere Marche, da luglio a ottobre la produzione industriale del sistema produttivo regionale, è diminuita del 9,1 per cento rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Si tratta del dato peggiore dall’inizio della crisi. I numeri più negativi riguardano l’artigianato (-13,5) e in genere le piccole aziende fino a 9 dipendenti (-14,7). Tra i settori il calo produttivo supera le due cifre per il tessile abbigliamento e per le calzature (-12,1) mentre si mantiene sotto il 9 per cento per gli altri comparti, con il dato migliore che è quello degli alimentari (-3,5). Dati che pesano sul sistema produttivo della provincia di Fermo (-12,8) mentre nelle altre province il calo produttivo supera di poco l’8 per cento.

Per quanto riguarda il fatturato, secondo la “Giuria della Congiuntura”, nel terzo trimestre dell’anno la contrazione è stata del 7,4 per cento. Anche qui la maglia nera è del tessile abbigliamento (-12,7). Le imprese marchigiane vedono diminuire anche gli ordinativi dell’8,4 per cento con punte del 12,9 nell’artigianato e dell’11,5 nel settore energia. Una situazione che si ripercuote sul grado di utilizzo degli impianti che, da luglio a ottobre, è stato soltanto del 73,4 per cento.
In attesa di superare una fase recessiva che sembra non avere fine, le imprese marchigiane navigano a vista, con appena 5,1 settimane di produzione assicurata, che scendono a 3,4 per gli artigiani. La speranza è che con il nuovo anno arrivi anche la ripresa, altrimenti i prossimi mesi saranno ancora molto pesanti per il sistema produttivo regionale, con forti ripercussioni sull’occupazione e sul reddito dei marchigiani.