Istao, inaugurata la mostra su Adriano Olivetti

Istao, inaugurata la mostra su Adriano Olivetti

Balloni:una mostra minimalista fondata sui valori portanti che hanno reso grande il modello Olivetti

Il materiale esposto alla mostra, con un percorso evocativo, ma anche didattico, attraverso documenti, manifesti, foto e filmati, mette in luce le peculiarità del progetto industriale olivettiano, orientato all'innovazione e all'eccellenza tecnologica, ma allo stesso tempo molto attento agli aspetti sociali e culturali del lavoro.
Come ha sottolineato Valeriano Balloni (Direttore Scientifico ISTAO) “abbiamo messo in piedi una mostra minimalista che si fonda sui valori portanti che hanno reso grande il modello Olivetti”.
E’ proprio attorno al Modello olivettiano infatti che oggi si aprono numerosi dibattiti e riflessioni.
La ragione va infatti ricercata nella particolare visione di Adriano Olivetti per il ruolo dell’impresa e la sua poliedrica personalità che lo portano ad occuparsi in modo fortemente innovativo anche di problemi sociali e politici, di urbanistica, architettura, cultura ed editoria.
Quello che manca oggi, come evidenziato da Giuliano Calza, Direttore Generale dell’ISTAO “è il consenso al lavoro e il rispetto delle persone; la partecipazione cioè dell’individuo al bene dell’impresa, partendo dal presupposto che un lavoratore contento possa affrontare meglio anche la nuova modalità economia, la crisi con la quale dobbiamo ormai convivere”.
Adriano Olivetti, quindi, imprenditore impegnato e lungimirante che è riuscito a creare e a coinvolgere una “comunità” allargata attorno ad un progetto che guardasse al futuro, dove tutti vi si riconoscevano.
Non fu però né facile, né indolore la partecipazione degli operai alla vita della fabbrica di Olivetti perché “quando venne istituito il consiglio di Fabbrica, negli anni Quaranta, Adriano fu fortemente osteggiato dai sindacati che lo accusarono di adottare una forma di eccessivo paternalismo” ricorda Laura Olivetti, figlia dell’imprenditore e Presidente della Fondazione Adriano Olivetti.
Imprenditore impegnato su tutti i fronti, Adriano Olivetti chiedeva ai suoi giovani e brillanti collaboratori di garantire strutture architettoniche, organizzazione degli ambienti e del territorio capaci di far coesistere bellezza formale e funzionalità, miglioramento delle condizioni di lavoro nell’impresa e della qualità di vita fuori dall’impresa.
Elementi questi che hanno permesso alla Olivetti di distinguersi, già negli anni Quaranta e Cinquanta,  per un forte impegno nella tecnologica e nell'innovazione, nell'apertura internazionale, nell'attenzione al mercato, nella sensibilità ai problemi del lavoro e del territorio.
Non è un caso quindi che l’ISTAO ospita la sede regionale dell’INU (Istituto Nazionale di Urbanistica) che è stato rigenerato proprio da Adriano Olivetti per il quale l’Urbanistica rappresentava il motore dello sviluppo del territorio e delle città: Adriano Olivetti fu il primo presidente dell’INU. “ISTAO – INU – Olivetti una famiglia questa che si ritrova, sotto tanti aspetti, nella cultura italiana” come sottolineato dall’architetto Vittorio Salmoni, curatore della mostra.

Hanno preso parte alla Conferenza:
GIULIANO CALZA, Direttore Generale ISTAO
LAURA OLIVETTI, Presidente Fondazione Adriano Olivetti
VALERIANO BALLONI, Direttore Scientifico ISTAO
VITTORIO SALMONI, Architetto, curatore della mostra


L’ISTAO fu ideato e fondato, nel 1967, da Giorgio Fuà grazie all’impulso della Fondazione Olivetti, del Social Science Research Council, del CNR e con il sostegno della Banca d’Italia. Da sempre l’Istituto si dedica alla preparazione di giovani imprenditori e manager attraverso corsi di alta formazione, studi e ricerche, seminari e convegni. L’Istituto conta sul contributo di 1800 allievi, 1500 aziende e 1600 tra docenti e testimoni. L’attuale Comitato di presidenza è composto da Andrea Merloni (Presidente), Gian Luca Gregori  (Vicepresidente), Sabino Cassese, Adolfo Guzzini e Paolo Pettenati (Presidenti onorari).
 

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