Pensioni, a picco le domande nelle Marche

Pensioni, a picco le domande nelle Marche

La contrazione per Ascoli Piceno e Pesaro-Urbino è di circa il 20%

Sono gli effetti delle recenti e pesanti manovre finanziarie che hanno assunto la veste di riforme previdenziali di cui hanno fatto le spese migliaia di lavoratori e lavoratrici nella nostra regione come nel resto del Paese. E’ quanto emerge dai dati forniti dall’Inps Marche ed elaborati dall’Ires-Cgil, relativi alle domande di pensione accolte dall’Istituto previdenziale.

Nei primi nove mesi del 2012, sono state complessivamente accolte 10.328 domande di pensione, rispetto alle 12.811 domande accolte nello stesso periodo del 2011: dunque si registra un calo del 19,4%. Oltre alla riduzione delle domande di pensione di vecchiaia, che passano da 3.571 a 2.679 (-25%), rilevante è il crollo delle domande delle pensioni di anzianità: da 3.363 a 1.883, per una riduzione del 45,5%. Calano anche le pensioni di reversibilità con 4.094 domande accolte, il 3% in meno del 2011, e quelle indirette con 340 domande accolte, il 2,3% in meno sul 2011.

Crescono invece le pensioni di invalidità, con 1.382 domande accolte, pari al 5,5% in più rispetto al 2011.
Osservando la situazione nei singoli territori, emerge che a Macerata si registra la maggiore riduzione delle domande: le pensioni complessivamente riconosciute, pari a 2.117, sono diminuite del 27,6% rispetto al 2011; particolarmente pesante la riduzione delle pensioni di anzianità e di vecchiaia che si riducono, rispettivamente, del 53,2% e del 35,1%.

La contrazione per Ascoli Piceno e Pesaro-Urbino è di circa il 20% (per le pensioni di anzianità, rispettivamente, -54,7% e -43,5%), del 16% ad Ancona (-40,1% pensioni di anzianità) e del 9% a Fermo (-34% pensioni di anzianità). «Questi dati confermano che gli interventi sul sistema pensionistico degli ultimi anni sono serviti per fare cassa con le pensioni piuttosto che garantire la sostenibilità e l’equilibrio del sistema. E anche la recente riforma Monti-Fornero è ispirata alla stessa logica», dichiara Emidio Celani.