Turismo estivo, forte flessione nell'Ascolano

Turismo estivo, forte flessione nell'Ascolano

La criticità maggiore si è avuta soprattutto nel turismo balneare

Il presidente Cacciatori ha sottolineato che “la stagione estiva si è conclusa, come da previsioni, rispetto al 2011, con una significativa flessione economica, calcolata in misura media del 16%. La criticità maggiore si è avuta soprattutto nel turismo balneare, in considerazione che quest’anno, 6 italiani su 10, sono restati a casa e per la prima volta nella “storia” dello stesso turismo di spiaggia si è registrato un calo di presenze anche nel mese di agosto. Tutto questo con evidenti riflessioni anche sull’occupazione già difficile nel Piceno. Una sorta di incremento quanto meno a livello visivo di presenze, lo si è notato  ad Ascoli grazie alle diverse iniziative di attrattiva, alcune alquanto discutibili, spalmate soprattutto sui mesi estivi. ““Va in proposito anche sottolineato – ha aggiunto Spalvieri - che anche l’estate 2012 è stata caratterizzata dalle troppe Sagre. E’ innegabile che le sagre  se  promosse dalle Pro Loco, hanno una loro valenza in quanto, oltre a creare momenti di aggregazione, promuovono il territorio e le produzioni tipiche locali. Ma è altrettanto vero che in tanti ma tanti casi, le sagre non sono state altro che iniziative commerciali, finalizzate solo a fare cassa, con la promozione  di prodotti generici, con molto poco di tipico e con i controlli sul rispetto delle norme igieniche sanitarie, della sicurezza, dei rapporti di lavoro e degli adempimenti fiscali che inspiegabilmente latitano.” “E’ il commercio – ha poi ribadito Fiori -  il settore che sta vivendo in provincia la crisi maggiore, alla luce della stasi dei consumi in atto, tanto che il saldo provinciale delle aperture e chiusure  delle imprese commerciali, del 1° semestre 2012 è negativo di ben 68 unità (139 aperture, 206 chiusure). Non va meglio la situazione del settore Turismo che sempre per il 1° semestre 2012 ha una risultanza ugualmente negativa, pur se di sole 10 unità (48 aperture, contro 58 chiusure)”. Ad Ascoli sembrerebbe che il dato, quanto meno sul fronte dei pubblici esercizi, sia in controtendenza poiché il trend aperture-chiusure sarebbe in positivo e di questo i rappresentanti Confcommercio si sono dichiarati ben lieti,  anche se poi , hanno precisato “andrebbe altrettanto ben monitorato quante di queste nuove attività (promosse in alcuni casi  da improvvisati e quasi sempre  per motivi di occupazione), sopravvivono e quindi quante invece  chiudono nell’arco dei 18-20 mesi”. Il presidente Cacciatori ha quindi posto l’accento sulle Notti Bianche, precisando che “ noi di Confcommercio non ne siamo stati mai entusiasti e dopo quello che è avvenuto nella più recente “Notte dei Colori” di Ascoli con anche episodi di violenza oltre alla formula della sagra paesana, speriamo che la stessa Amministrazione, che anche quest’anno non ha inteso per nulla preventivamente consultarci, si convinca che il tempo delle notti bianche è ormai superato”. “Ad Ascoli – ha sottolineato il presidente - opera una macchina amministrativa comunale  che pur dando l’impressione di fare o quanto meno di voler fare, continua a marciare in totale autonomia, senza coinvolgere come  dovrebbe le Organizzazioni di categoria e quindi noi di Confcommercio che di solito siamo i più interessati. Quasi sempre infatti apprendiamo notizie di provvedimenti ed iniziative dalla stampa, senza dunque che vi sia stata la preventiva consultazione delle categorie appunto, così come dovrebbe essere in ogni circostanza e così come peraltro prescrive lo Statuto delle Imprese e cioè la Legge n. 18 del novembre 2011. Ed i rapporti con la Provincia quanto meno per il settore turismo, non sono altrettanto idilliaci, poiché i vertici di quella amministrazione ogni qual volta si attivano appunto per una qualche iniziativa sul settore primario economico del nostro territorio che sicuramente è il turismo, continuano a riferirsi ad altra organizzazione imprenditoriale, limitandosi quando va bene, ad invitarci”. E le prospettive? Secondo i 3 dirigenti della Confcommercio non sono migliori poiché come hanno sostenuto all’unisono “si preannuncia un autunno-inverno ancora piuttosto critico per i consumi, con il clou del prossimo Natale che i più pessimisti, forse purtroppo a ragione, prevedono ancora più “risparmioso” di quello già difficile del 2011”. “Un primo problema che si sta già affrontando in proposito – ha detto Spalvieri - è quello della Fiera di Natale che, come da Regolamento, si dovrebbe svolgere “nella domenica antecedente il Natale” e quindi quest’anno sarebbe il 23 Dicembre, quando ormai gli acquisti per i tradizionali regali, sono alle battute finali per cui ci si sta dunque attivando per chiedere l’anticipo a Domenica 16 dicembre”. Siamo impegnati hanno concluso Cacciatori, Fiori e Spalvieri, a sostenere le nostre imprese in tutti i modi e lo stiamo adeguatamente facendo con il nostro Ascomfidi che si è di recente rinnovato ed alquanto potenziato, per favorirle nell’accesso al credito e con la Formazione Professionale, per consentire alle stesse di essere sistematicamente aggiornate per meglio competere in un mercato sempre più difficile. Ma il vero e primario problema generalizzato è che per i contribuenti in regola, la pressione fiscale ha raggiunto il livello record del 55% che non consente pertanto più alcuna crescita ed è dunque su questo fronte che ci si dovrebbe impegnare,  politicamente, per cambiare rotta perché davvero altrimenti non si va più da nessuna parte.