Ad oggi in Italia non esistono impianti di recupero di pannelli fotovoltaici. Il conferimento dei pannelli da smaltire deve avvenire presso centri di raccolta pubblici o adeguati centri di trattamento, i quali dovrebbero provvedere a riciclare il materiale presente nel pannello. Alcune province italiane richiedono al fine del rilascio delle autorizzazioni, che vi sia una dichiarazione di azienda consona allo smaltimento stesso.
Il presidio di questa tecnologia rappresenterebbe un primato rispetto al mercato internazionale. Attraverso la realizzazione di questo progetto si vogliono creare i presupposti per la realizzazione di un impianto industriale capace di trattare e recuperare moduli fotovoltaici dell’intero mercato italiano.
Il know-how e le eventuali innovazioni di processo saranno tutelati con opportuna strategia attraverso brevetti e accordi di riservatezza esclusivi.
Il progetto è stato ideato ed è coordinato da TecnoMarche – Parco Scientifico e Tecnologico delle Marche, e vede il coinvolgimento di eccellenze scientifiche quali il gruppo di lavoro del Laboratorio di Elettrotermia dell‘Università di Padova coordinato dal prof. Fabrizio Dughiero ed il prof. Pizzini dell’Università Milano Bicocca che è uno dei massimi esperti nel campo delle tecnologie del Silicio a livello internazionale. Il partenariato industriale è invece rappresdentato da importanti azinede marchigiane e soprattutto picene: INERGIA, IMIT, Troiani & Ciarrocchi, Brandoni Solare, Laboratorio Bucciarelli.
Gli obiettivi sono quelli di massimizzare il recupero di materiali pregiati all’interno dei pannelli danneggiati o a fine vita per il loro impiego in nuovi pannelli fotovoltaici oppure in altri nuovi prodotti mediante bsistemi ed impianti innovativi a basso impatto ambientale. garantedo nello stesso tempo il recupero dei costi di logistica per la raccolta e il trasporto al centro di riciclaggio ed una corretta redditività d‘impresa.
A partire dall’idea di ricerca industriale si è dunque costituita una filiera industriale composta da aziende interessate ad investire su questa nuova tecnologia e sul business del recupero.
Il programma di ricerca è strutturato in due fasi distinte ciascuna delle quali è stata oggetto di richiesta di finanziamento presentata al Servizio Industria e Ricerca della Regione Marche che ha riconosciuto la valenza dell’iniziativa finanziando entrambi i piani.
Elementi distintivi dell’operazione non sono solo in relazione alla qualità delle soluzioni tecnologiche innovative, ma soprattutto la volontà di creare le premesse per il presidio di un know how così distintivo in territorio piceno (attualmente l’ambito di intervento è presidiato da player industriali tedeschi) che possa poi essere di preludio per un’azione industriale da concretizzare sempre a livello locale sia per la produzione della tecnologia che più in generale per operare nel circuito del recupero e smaltimento. Merita il giusto rilievo la proficua collaborazione tra TecnoMarche e Confindustria Ascoli per l’animazione costantemente svolta e finalizzata alla definizione del partenariato industriale.