Alla vigilia dell’istituzione della tassa di soggiorno che certamente non andava proprio attuata ed ora da più parti, anche da chi il turismo lo rappresenta poco e niente (e che addirittura esterna ricette anche sul commercio) viene data conferma della criticità preventivata, con tanto di titoli a caratteri cubitali e foto, pubblicizzando dunque una cruda realtà, sotto gli occhi di tutti, sulla quale sarebbe stato forse meglio tacere”. A parlare è il presidente provinciale Confcommercio Igino Cacciatori il quale da sempre decisamente contrario al “piangersi addosso” aggiunge “di dover a questo punto effettuare alcune osservazioni anche per conto di Confcommercio, per ristabilire quanto meno i ruoli di rappresentatività e delimitare le invasioni di campo”. “Il mese di Giugno – evidenzia Cacciatori - è stato caratterizzato da condizioni atmosferiche avverse, quasi autunnali a cui è seguito il gran caldo di Luglio che forse hanno contribuito a tenere lontani i turisti dalle spiagge, più di quanto era successo negli stessi mesi del 2011.
La causa principale di una tale criticità va ricercata non nel meteo ma piuttosto nella gran crisi economica in atto che in sostanza ha obbligato e sta obbligando un italiano su tre, a non andare in vacanza, anche se per la nostra Riviera è presumibile che si riconfermi, almeno fino a Ferragosto, tempo permettendo, il tutto esaurito pur se per merito dei turisti “mordi e fuggi”. “Ma – aggiunge Cacciatori – le preoccupazioni maggiori sono per il futuro poiché abbiamo purtroppo già preventivato che i consumi, anche ad Ascoli e provincia, diminuiranno ancora del 2,8% nel 2012 e dello 0,8% nel 2013, senza dimenticare la “spada di Damocle” della ventilata ipotesi dell’aumento dell’IVA che, se attuata, riporterà i consumi al livello di quelli del dopoguerra”. “Certo gli amministratori, anche locali, potrebbero fare meglio e di più, quanto meno per sostenere appunto il turismo che è forse ormai l’unico volano dell’economia e dell’occupazione del Piceno ma la riforma prioritaria da attuare per uscire dal tunnel è solo quella fiscale. Per i contribuenti in regola – stigmatizza il presidente Confcommercio – la pressione fiscale ha raggiunto infatti il livello record del 55% che non consente pertanto più alcuna crescita ed è su questo fronte che ci si deve impegnare, tutti insieme, politicamente, per cambiare rotta e favorire anche investimenti mirati per cogliere le opportunità che vedono comunque ancora protagonisti il commercio ed il turismo, i trasporti e la logistica, i servizi alle persone ed alle imprese, settori di cui nella provincia di Ascoli Piceno la Confcommercio ne è sicuramente rappresentante leader”.