Una riduzione cumulata del prodotto interno del 2,6 per cento tra il 2012 ed il 2014 queste le stime dell’Ufficio studi di Confcommercio per cui il PIL pro capite è tornato al livello del 1998.E’ , purtroppo, la fotografia di un’Italia povera,che emerge dalla relazione presentata giovedì 21 alla assemblea annuale di Confcommercio dal Presidente Carlo Sangalli.
Presenti numerosi esponenti delle istituzioni, dal Presidente Fini a Bersani, Alfano, Casini,Maroni , il ministro Passera.
Il presidente di Confcommercio non ha avuto remore ad affermare che il divario fra Nord e Sud è ancora più profondo, che “fioccano le chiusure di imprese e fallimenti e che cresce solo la disoccupazione”. Un bollettino di guerra della recessione che miete le sue vittime.
“Se non si rimette in moto la domanda interna, l’Italia produttiva non riparte – ha continuato Sangalli-ed i conti non tornano neppure sulla finanza pubblica….è necessaria meno e migliore spesa pubblica da una parte e meno evasione ed elusione dall’altra. Quanto va realizzato servirà per ridurre le aliquote legali di prelievo fiscale a vantaggio dei contribuenti, liberando l’economia e sostenendo la crescita”. Rivolto poi al ministro Passera –Sangalli ha aggiunto -“L’aumento dell’Iva sarebbe la Caporetto delle famiglie, delle imprese,del lavoro”. Secondo il presidente di Confcommercio “gli aumenti IVA rischiano di tradursi in minori consumi reali per circa 38 miliardi di euro”.
Ai politici ha chiesto “diteci quando si inizierà a ridurre le tasse, lo chiediamo a chiare lettere ed attendiamo una risposta urgente ed altrettanto chiara. Una risposta – ha continuato il presidente di Confcommercio –che non può essere ulteriormente rinviata. Siamo agli sgoccioli e rischiamo davvero lo schianto dell’Italia produttiva !”. Dalla relazione emerge che famiglie ed imprese sono a “dieta”ormai da tempo, una dieta rigidissima. E’ stato ricordato anche il Presidente Luigi Einaudi che nel 1946 all’indomani della fine del secondo conflitto mondiale scriveva:”affinché i contribuenti siano onesti fa d’uopo anzitutto che sia onesto lo stato”. Ed aggiungeva “ lo Stato onori i suoi debiti nei confronti delle imprese,paghi tempestivamente e garantisca comunque la possibilità di compensare i crediti vantati nei suoi confronti con i debiti fiscali e previdenziali”.
Sangalli ha ricordato che “stime accreditate indicano nell’ordine di 70 miliardi di euro il montante complessivo dei crediti delle imprese nei confronti delle pubbliche amministrazioni, ed i rimborsi IVA continuano a tardare”determinando grande difficoltà specie nelle piccole e medie imprese.”E’ inaccettabile – prosegue Sangalli –che le imprese per mancanza di liquidità,troppo spesso causata dalla restrizione creditizia ma anche da uno Stato che non onora i suoi impegni e che rende salatissimo il conto delle tasse da pagare debbano chiudere la loro attività”.
Il ministro delle Sviluppo economico Corrado Passera,nel suo intervento ha assicurato che il governo si impegnerà al massimo nella crescita.”Dobbiamo usare i sei mesi che abbiamo davanti –ha concluso Passera –perché le cose si possano toccare fino in fondo, dobbiamo impegnarci perché la sfida più importante è la crescita e l’occupazione”.
Occorre più Europa,un’Europa diversa che sia concretamente capace di mettere in campo da subito risposte operative per rilanciare lavoro e sviluppo,questo è quanto si attendono i cittadini europei dal vertice della prossima settimana.