“E’ stato il Presidente Napolitano che ha detto ai politici “adesso finiamo di scherzare”. In una società che è in profonda crisi valoriale, è una menzogna – ha continuato Borghi – che questa sia una crisi finanziaria,si tratta invece di una profonda crisi antropologica di perdita di valori, di orientamento, di riferimenti. C’è una emergenza educativa ed io mi sento responsabile perché viviamo in una società che ha condizionato i giovani. Siamo noi le fiaccole che devono impegnarsi con le nuove generazioni diffondendo valori e cultura”.
L’incontro presso la sede di Confcommercio Roma, è stata l’occasione per intervistare il Presidente di Federmoda Italia sulla profonda crisi che il settore, anche quello marchigiano, sta subendo e quali misure forti sono previste per sostenerlo.
Borghi ha così risposto:
“In questo momento la sfida è assolutamente ardua perché abbiamo una situazione generale di consumi debolissima. Le piccole imprese di moda, in ogni parte della penisola,stanno soffrendo la crisi che dura ormai da due anni,quindi prima della crisi finanziaria. Le piccole e medie imprese del settore hanno forti difficoltà ad avere del credito ed in questo senso cerchiamo di aiutarli con i nostri consorzi fidi. Le banche sono in una crisi di liquidità –ha sottolineato Borghi – e tendono quindi a non dare fidi ai nostri associati. Purtroppo, e lo dico con rammarico, credo che non siamo ancora vicini ad una ripresa. Speravo che con l’autunno inverno prossimo si potesse vedere qualche segnale positivo ma non è così. Quello su cui bisognerà lottare è il servizio clienti che può essere ancora un valore da difendere ma anche i gruppi di acquisto fra commercianti ed una buona relazione di sistema fra distribuzione e produzione. Il nostro compito è stare vicino alle associazioni di categoria con lo strumento del consorzio fidi. E’ il momento di resistere- ha concluso il Presidente di Federmoda – e fare ricorso al desiderio ed alla volontà di essere piccole imprese”.