La crisi europea e la ripresa americana

La crisi europea e la ripresa americana

Nel vertice europeo che si apre mercoledì 23 maggio a Bruxelles,i leader dovranno combinare una nuova ricetta tra tagli alla spesa e sostegno alla crescita con misure specifiche. La ricetta “solo rigore”spinta finora dalla Germania, a Camp David è finita in minoranza con l’arrivo sulla scena europea di Hollande e Monti. L’imperativo emerso dal G8 è: “creare crescita e posti di lavoro”.
Di fronte ad una crisi simile a quella europea gli Stati Uniti si sono mostrati più rapidi nel prendere decisioni strategiche. Hanno sostenuto il settore bancario e le compagnie più importanti per l’economia interna come l’industria automobilistica. La reazione ha già pagato i primi dividendi,sono tornati gli aiuti a Detroit e l’America si sta riprendendo. L’Europa, invece, è rimasta incapsulata in un circolo vizioso.Gli statunitensi hanno guardato avanti ed hanno preso decisioni, gli europei invece sono andati avanti a zig-zag. Gli statunitensi risolvono i problemi rapidamente e in maniera aggressiva per impedire che venga compromesso il loro stile di vita e la stabilità del loro sistema politico,gli europei hanno paura delle soluzioni a lungo termine e vivono in un complicato guscio protettivo post-bellico.
Gli europei stanno lentamente cominciando a capire che prima o poi dovranno mettersi sotto una bandiera comune e pagare una tassa comune ed i contribuenti avranno finalmente la possibilità di controllare in che modo Bruxelles spende i loro soldi. In questo momento la UE ha bisogno di leader lungimiranti  che la conducano sulla strada di una maggiore integrazione e che le mostrino dove e come investire per aumentare la competitività.
L’Europa ha  bisogno di far capire a chi complotta per sabotare gli obiettivi comuni, che è pronta ad andare avanti senza di loro. Decidano i cittadini liberamente e democraticamente cosa vogliono fare.
Qualche giorno fa in una intervista al sito rumeno CriticAttac,cita StampaEuropa, l’ellenico Leonidas Chrisanthopoulos, Segretario Generale della cooperazione del Mar Nero,ha parlato della situazione greca ed ha sottolineato che:”la Grecia non ha più nulla da perdere. Come si fa a peggiorare la situazione di un Paese dove la classe media fruga nei cassonetti dell’immondizia in cerca di cibo?”.
Secondo Chrisanthopoulos la Grecia lascerà l’euro in modo graduale ed il processo si concluderà con la cancellazione del debito pubblico. Soltanto così l’eurozona avrà la possibilità di sopravvivere e rilanciare la sua economia.

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