I dati delineano un quadro nitido in vista dell’incontro di martedì 27 marzo ad Ancona, terza tappa – dopo Cuneo – del Road Show Italia 2011-2012. L’iniziativa è stata avviata dall’Abi per raggiungere i territori, attraverso un modello di partecipazione diretta, e “spiegare” da vicino cosa fanno ogni giorno le Banche italiane per il Paese.
Pur in un contesto di difficoltà dell’economia reale, le banche non hanno fatto mancare il sostegno finanziario alle imprese, convinte delle loro capacità di tenuta e delle potenzialità di crescita. In questo scenario, importante è un adeguato rapporto “banca – impresa”. Le imprese bancarie italiane, negli ultimi anni, hanno modificato il proprio modello organizzativo e di offerta nei confronti del mondo imprenditoriale, adeguandolo alle mutevoli esigenze delle imprese, specie di piccole e medie dimensioni.
Allo stesso tempo le banche sono state vicine alle famiglie, supportandole sia con la messa a disposizione di risorse finanziarie sia nei loro piani di investimento e nella gestione del risparmio.
Banche nelle Marche
La struttura del settore bancario regionale, secondo i dati più recenti, vede attive sul territorio circa 70 banche per un totale di 1.192 sportelli.
Gli Atm (sportelli bancomat) sparsi sul territorio sono 1.249 unità; i Pos (apparecchiature necessarie per pagare con il Bancomat direttamente nei negozi) 40.818.
Nella regione i lavoratori bancari sono il 2,7% del totale nazionale di settore che ha toccato le 320.000 unità.
Impieghi alle imprese (provincia per provincia)
I finanziamenti delle banche alle imprese locali sono stati di 28,2 miliardi di euro a dicembre 2011, con un aumento del 2,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Dopo il progressivo miglioramento nel corso del 2010, nel 2011 si è registrata una significativa diminuzione della domanda di finanziamento delle imprese legata agli investimenti, mentre è cresciuta la necessità di copertura del capitale circolante ed il ricorso ad operazioni di ristrutturazione e consolidamento del debito che, dall’inizio della crisi, rappresentano le principali determinanti della dinamica della domanda di credito delle imprese italiane.
Ancona 9.2 miliardi (+1,3%)
Ascoli Piceno 3.5 miliardi (+5,7%)
Fermo 2.7 miliardi (-0,9%)
Macerata 5.2 miliardi (+1,5%)
Pesaro e Urbino 7.6 miliardi (+1,8%)
Con l’Avviso comune per la sospensione dei mutui alle imprese, che Abi ha realizzato insieme al mondo imprenditoriale, le banche hanno sospeso circa 260.000 mutui a livello nazionale, pari a 70 miliardi di debito residuo con una liquidità liberata superiore a 15 miliardi di euro. Alle Marche è riconducibile circa il 5,5% del totale delle operazioni sospese e il 5% dell’ammontare complessivo delle quote capitali sospese. Lo scorso 28 febbraio Abi e Associazioni d’impresa hanno siglato un nuovo accordo che delinea nuove misure per il credito alle Pmi.
Finanziamenti alle famiglie
Alle famiglie sono andati 13.5 miliardi di euro per una crescita a dicembre scorso del 3,8% rispetto alla fine del 2010.
Ancona 4.6 miliardi (+4,3%)
Ascoli Piceno 1.6 miliardi (-0,4%)
Fermo 1.2 miliardi (+7,7%)
Macerata 2.4 miliardi (+3,6%)
Pesaro e Urbino 3.7 miliardi (+3,6%)
Con la moratoria dei mutui alle famiglie, dal periodo di avvio della sospensione del rimborso delle rate di mutuo sino a dicembre 2011, le banche hanno sospeso oltre 58.000 mutui a livello nazionale, pari ad oltre circa 7 miliardi di debito residuo con una liquidità liberata di oltre 451 milioni di euro. Nelle Marche i contratti di mutuo che hanno usufruito di questa opportunità sono stati 2.915. Ciò significa una liquidità in più per le famiglie marchigiane colpite dalla crisi pari a 26 milioni di euro, circa il 6% dell’ammontare complessivo sospeso.