I ragazzi delle scuole superiori di San Benedetto hanno potuto ascoltare un’interessante lezione tenuta dal professor Alessandro Grottoli, docente universitario di gestione aziendale nell’ateneo di Urbino sulla gestione di un’impresa e confrontarsi poi con Stefania Serafini, direttore regionale della Lega Cooperativa Marche che ha introdotto la testimonianza diretta di due soci dirigenti di società cooperative.
«Siamo giunti al termine di quest’esperienza – ha esordito Giuseppe Pacetti, vicepresidente dell’Istituto Cultura d’Impresa - messa in piedi dopo aver svolto ben 27 incontri nelle scuole superiori. Abbiamo voluto offrire questo corso assolutamente gratuito per far capire ai ragazzi che nell’ambiente di lavoro non esiste solo l’essere dipendenti ma si può anche essere imprenditori».
Il pomeriggio è stato come sempre diviso in due parti.
Nella prima, prettamente teorica, il professor Grottoli ha spiegato in maniera tecnica ma comprensibile alla platea cosa significa gestire un’azienda.
«L'impresa è un'attività di organizzazione di strumenti, di persone e di capitali che tende alla produzione di ricchezza. – ha esordito il docente universitario - L'imprenditore, di base, è una persona che ha un'idea che decide di sfruttare e che non lo lascia finché non decide di trasformarla in attività.
Il primo passo per essere imprenditori, quindi, è avere un'idea da perseguire, qualsiasi tipo di idea: dall'apertura di un bar fino alla costruzione di navi.
Ma vanno tenute in conto alcune difficoltà. In primis ci vogliono le risorse, poi ci vogliono persone che sposino la nostra idea per la riuscita del progetto e soprattutto bisogna essere convinti che la propria idea è la migliore possibile».
« Per fare impresa, tuttavia, bisogna tener conto di alcune variabili – ha proseguito Grottoli – che sono cambiate nel corso degli anni.
Ora l’azienda si rivolge al sistema mondo e quindi i problemi che si trova di fronte sono innumerevoli. Certo rivolgendomi a tutto il globo, invece che a una sola parte, riduco al minimo i rischi d’impresa, ma devo essere pronto ad affrontare sfide maggiori tipo viaggiare e conoscere le lingue per rapportarmi a tutti.
In poche parole gestire delle complessità che posso affrontare solo con un’adeguata preparazione. Per gestire al meglio la mia impresa, quindi, - ha concluso il docente urbinate - dovrò mettere in campo adeguati strumenti soprattutto di controllo.
Bisognerà redigere un budget, cioè uno strumento per prevedere attraverso simulazioni ciò che succederà nel prossimo futuro; ma anche redigere un business plan che cerca di mettere all'interno della programmazione quello che potrebbe accadere fra tot anni, tenendo sempre ben presenti le chiusure periodiche e la contabilità industriale».
Nella seconda parte del pomeriggio è stata portata a conoscenza del pubblico presente l’esperienza diretta di Francesco Ciarrocchi della cooperativa sociale Koinea e di Paolo Del Moro responsabile di produzione del centr- sud Italia della cooperativa Formula Servizi.
«Le cooperative sono un tipo d’impresa molto importante - ha spiegato il direttore regionale della Lega Cooperativa Marche, Stefania Serafini – perché sono del territorio e difficilmente si possono delocalizzare come le altre imprese».
Alla fine del ciclo quindi si è anche tracciato un bilancio dell’avventura della scuola d’impresa «Si è trattato di portare a conoscenza degli studenti una nuova realtà – ha concluso la dottoressa Serafini - che molti di loro non ignorano, se non sono figli di imprenditori.
E oggi hanno avuto anche la possibilità di conoscere il mondo della cooperazione».