Certamente, chiudere lo scorso anno in positivo conferma la forte potenzialità e competitività che la nostra industria può avere sui mercati internazionali”. I valori sono in crescita nei primi 12 paesi di destinazione, a cominciare dalla Francia, primo acquirente dei nostri prodotti, con oltre 215 milioni di euro (+ 3,6% rispetto all’anno precedente); a seguire la Germania, con 163 milioni (+7,4%) e la Russia, che con 160 milioni di euro fa registrare un incremento del 18,6%. Seguono gli Stati Uniti, con quasi 100 milioni (+3,9%) e, nell’ordine, Spagna, Svizzera, Polonia, Regno Unito, Danimarca, Romania, Turchia ed Emirati Arabi Uniti.
“Guardiamo con estremo interesse proprio a Turchia ed Emirati Arabi – ha sottolineato Pagliano - , che registrano un incremento molto evidente: rispettivamente del 43 e del 73%”. Si riconfermano mercati importanti anche quelli del Brasile (quasi 28 milioni, +2,8%) e dell’Ucraina (25 milioni, +7,3%) e merita attenzione il dato del Libano, dove l’export pesarese è passato dai 3,5 milioni del 2010 a oltre 13 milioni nel 2011, con una crescita del 283%.
Per entrare nel dettaglio dei settori, la meccanica conferma l’andamento positivo (+8%) con un fatturato estero totale quasi di 1,1 miliardi, con un lievissimo decremento verso la Francia, che rimane comunque la prima destinazione , con oltre 109 milioni.
Con valori molti vicini, c’è la Germania e a seguire Stati Uniti, Spagna e Russia (quest’ultima con valori maggiori a 50 milioni ed una variazione percentuale del +43%). Incoraggianti le indicazioni che provengono dai paesi del Nord Africa e Medio Oriente: si è mantenuto pressoché stabile il fatturato nei confronti della Libia (circa 15 milioni, -5%), più che raddoppiato quello verso l’Algeria (11 milioni, +124%), e seppur con valori assoluti inferiori crescono anche Israele, Arabia Saudita, Marocco e Qatar.
Per quanto riguarda il mobile, l’export pesarese è passato da 303 a circa 311 milioni nel 2011 (+2,7%): Russia, Francia, Germania occupano le prime posizioni; in particolare la Russia sale di oltre il 20% rispetto al 2010, assorbendo 71 milioni di fatturato. Tra i paesi europei compresi nelle prime 10 posizioni (Regno Unito, Paesi Bassi, Spagna e Svizzera) tutti presentano incrementi compresi tra il 3 e il 23%.
Il settore del tessile abbigliamento, infine, mostra un minimo calo del 5%, (passando da circa 182 milioni nel 2010 a 173 milioni nel 2011), tuttavia, al secondo posto tra i paesi destinatari dei prodotti di questo comparto, c’è la Germania con un fatturato in crescita del 4,3%.
“Il risultato complessivo dell’export 2011 – ha concluso Pagliano - ci deve servire da sprone per essere ancora più vicini alle imprese, stimolarle a presentarsi in squadra e a fare rete.
Un’immagine aggregata sul mercato estero è la formula vincente, ed è anche quella che, di concerto con gli altri attori dell’internazionalizzazione del nostro territorio, Confindustria ha intrapreso e intende continuare a perseguire”.