Austerità dura in Grecia e Portogallo

Austerità dura in Grecia e Portogallo

Atene approva le misure nel caos. I mercati già scommettono su un rischio default portoghese

 

La giornata del voto è stata funestata da gravi incidenti di piazza con centinaia di  manifestanti feriti negli scontri con la polizia. Sotto accusa  la corruzione che da sempre condiziona il sistema di consenso greco,e le mosse dei partiti  che sta alla base dell’emergenza attuale. Le misure prese verranno nuovamente sottoposte all’attenzione di Bruxelles mercoledì 15   dopo il nulla di fatto all’Eurogruppo della scorsa settimana .L’obiettivo del governo greco è di assicurarsi il maxi prestito da 130 miliardi di euro che verrà erogato dalla troika formata da Unione Europea,Fondo monetario internazionale e Banca centrale europea. Il pacchetto prevede il taglio di 150 mila dipendenti pubblici entro il 2015 – 15 mila solo nel 2012 – il taglio degli stipendi minimi nel settore pubblico del 22%,tagli ai costi farmaceutici per 1,1 miliardi di euro,l’apertura del mercato energetico greco agli investimenti stranieri. Il piano prevede anche l’emissione di 70 miliardi di euro di nuovi bond da offrire agli obbligazionisti in cambio dei loro vecchi titoli che subiranno una riduzione del 50%.
Nei giorni passati Atene e tutta la Grecia era stata messa in ginocchio dal protrarsi di  scioperi generali  con  piazza Syntagma, sede del Parlamento, occupata da decine di migliaia di dimostranti e centinaia di poliziotti.
La situazione non è migliore a Lisbona  ove migliaia di manifestanti hanno invaso la capitale del Portogallo per protestare contro le misure di austerità imposte da UE e Fondo monetario internazionale. In cambio di 78 miliardi di euro prestati al Portogallo con il piano salva-stati nel maggio dello scorso anno,il governo del premier Passos Coelho ha inposto al Paese un duro piano di austerità:taglio degli stipendi e pensioni, aumento di Irpef, Iva, dell’energia elettrica,gas e trasporti, le tredicesime annullate, giro di vite anche qui sulla spesa sociale e medica, investimenti e lavori pubblici. “Una strada che porta al disastro” – ha commentato il segretario del partito comunista portoghese Jeronimo De Susa .-
Il Portogallo finora ha rispettato gli impregni presi con Bruxelles e paga con una forte recessione ed un impoverimento della sua popolazione,già la più povera dell’Europa occidentale. I mercati già scommettono su un rischio default portoghese. Se la Grecia cadrà, come alcuni analisti finanziari prevedono,nonostante gli aiuti,il Portogallo è il prossimo sulla lista della speculazione.       
Nel frattempo la cancelliera Merkel cerca di tenere a bada il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schauble che, secondo il giornale Die Welt, ritiene che la Grecia debba essere spinta fuori dall’Europa a causa della “riconosciuta inaffidabilità”.

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