Manuli assume in Polonia e smobilita ad Ascoli

Manuli assume in Polonia e smobilita ad Ascoli

Nello stabilimento di Radomsko assumerà 1.250 addetti

E tutto questo dopo aver avuto la cassa integrazione in Italia per mancanza di ordini, mentre gli ordini invece c’erano e continuano ad esserci”. Lo afferma il segretario regionale del sindacato di base Andrea Quaglietti. “La smobilitazione della Manuli dall’ascolano – dice Quaglietti – insieme a quello di altre aziende e fabbriche, sta provocando effetti preoccupanti e allarmanti sul territorio, tra cui quello piu’ grave di tutti di famiglie intere di operai senza reddito sfrattate dai loro appartamenti (Borgo Solestà) con conseguenze drammatiche per loro e per la città di Ascoli. Questo è accaduto perché non solo tutte le istituzioni non hanno sostenuto l’USB nella lotta per la salvaguardia del sito e di tutto il comparto industriale nella Vallata del Tronto, ma anche perché alcuni enti ed organismi non hanno controllato come dovevano sulla legittimità del gruppo milanese a poter usufruire dal 2008 in poi della cassa integrazione, quando gli ordini c’erano e non esisteva crisi.
Perché questo è successo nonostante noi lo avessimo segnalato più volte? Perché si continua ad ignorare ogni cosa, quando ormai i problemi per il territorio dovuti ai licenziamenti di massa della Manuli ( 130 addetti rimasti) e di tante altre aziende stanno diventando da occupazionali a sociali e forse anche di ordine pubblico? Noi comunque, nonostante le intimidazioni ricevute, proseguiremo nella nostra azione di denuncia della situazione – aggiunge Quaglietti – tanto più adesso che il Gruppo milanese sta investendo centinaia di milioni di euro in Polonia e si prepara ormai a breve ad assumere 1.250 addetti a Radomsko, dopo aver svuotato progressivamente la fabbrica di Ascoli. Solleciteremo poi ancora l’azienda a risponderci, per trovare una soluzione giusta alle esigenze dei lavoratori: in caso contrario andremo avanti con la battaglia legale in corso”.