A guidare le consultazioni fra i 27 Paesi membri per giungere ad un accordo in materia ambientale, sarà la danese Ida Auken. La Direttiva sull’efficienza energetica fissa l’obiettivo di una riduzione del 20% delle emissioni inquinanti entro il 2020 ma ad oggi si trova su un binario morto.
Ulrich Bang capo della sezione Affari Internazionali della Danish Energy Association, auspica che la tabella di marcia per il 2050,anno in cui le emissioni di CO2 dovranno essere ridotte dell’80%, crei il contesto necessario per gli investitori così che la presidenza danese affronti i provvedimenti sul tema energia “per il lungo periodo”. L’attivista green Stefan Scheuer, dirigente di una società di consulenza ambientale, ha dichiarato di recente “pur apprezzando il riconoscimento che la Commissione europea ha accordato all’efficienza energetica come priorità futura,rimane incomprensibile un dato di fatto,cioè che nessuno degli scenari presenti nella roadmap prevedono che il risparmio nergetico del 20% potrà essere raggiunto nel 2020”.
Erica Hope, consigliere politico del Climate Action Network, afferma che “solo una Direttiva forte e la pianificazione della Commissione per il 2050 per il risparmio energetico, potrà dar luogo ad investimenti di larga scala necessari per migliorare l’occupazione e la qualità dell’aria che respiriamo”.