No alla mortificazione del lavoro per superare la crisi, e la continua riduzione di salari e garanzie, perché così si peggiorerà la situazione, visto che caleranno la domanda di beni, le vendite, la produzione industriale e alla fine l’occupazione generale ( come Keynes insegnava già negli anni Trenta).
Si invece all’unione dei lavoratori e alla costruzione di un fronte comune di lotta contro gli attacchi che il mondo del lavoro subisce da molti anni, a causa della speculazione finanziaria internazionale e del riformismo accomodante. Sono le principali indicazioni emerse nel corso del convegno sui “Diritti appesi ad un filo” organizzato oggi, sabato 17 ad Ascoli, presso il Palazzo dei Capitani, dall’Unione sindacale di base.
Coordinato dal Segretario regionale per il privato Andrea Quaglietti, il seminario ha visto gli interventi dell’on. Luciano Agostini (PD), del membro della segreteria nazionale USB Paolo Sabatini, del dirigente di Sel Nazzarena Agostini, del segretario PRC Ascoli Luca Gaspari, del sindacalista Ermanno Maccioni e degli avvocati Antonio Strozzieri e Riccardo Faranda, membro del Forum nazionale diritti.
Sabatini ha criticato fortemente la manovra del Governo Monti, perché “non tocca i grandi patrimoni e le rendite finanziarie e si prepara ad attuare una devolution dei servizi che metterà tutti ancora più in difficoltà”. Nel convegno si è parlato molto anche della vicenda della Manuli di Ascoli.
Il segretario USB Andrea Quaglietti, licenziato dall’azienda e sotto processo con udienza il 20 dicembre per violenza privata, ha ripercorso la storia recente della fabbrica del gruppo milanese, e sostenuto che “gli organi ispettivi che devono verificare se la Manuli aveva il diritto di ottenere la cassa integrazione per centinaia di interinali e dipendenti dal 2008 in poi, pur non avendo un calo di commesse, lo avessero fatto.
L’azienda sta investendo solo in Polonia – ha aggiunto – ma noi continuremo ad opporci a questi progetti, e sul piano territoriale chiediamo che tutti i lavoratori, disoccupati, precari, in CIG reagiscano e creino un fronte comune di lotta contro questo attacco generale all’occupazione e ai diritti delle persone”.
Dal canto suo Luciano Agostini ha detto che “ vi è stata un accelerazione dell’arroganza delle aziende, per le quali spesso non si sa dove siano i vertici con cui dialogare “, aggiungendo di “mettersi a disposizione per affrontare il problema e impegnarsi a risolverlo con gli strumenti parlamentari che esistono”. Info 0735256243 – 3494103507