Questi fondi sono bloccati nel portafoglio di Invitalia, del Ministero dello sviluppo economico –MISE-e di quello dell’Istruzione e ricerca –MIUR-soggetti gestori di tale patrimonio.
Si fa riferimento al Progetto Industria 2015 con tre bandi chiusi tra giugno e dicembre del 2008 per un importo totale di oltre 750 milioni di euro, gestiti inizialmente dal ministero dello Sviluppo economico e poi trasferiti ad Invitalia .
Ebbene per il bando “Efficienza energetica” su 37 progetti ammessi al finanziamento,appena 8 sono state le erogazioni. Per il bando “mobilità sostenibile”su un totale di 29 progetti ammessi al finanziamento solo nove sono state le erogazioni.
Infine per il bando “Made in Italy” su un totale di 166 progetti ammessi al finanziamento neppure uno ha beneficiato dell’erogazione di denaro.
In sostanza centinaia di imprese non hanno ancora visto nemmeno un euro.
Discorso simile va fatto per il bando gestito dal Ministero dell’Istruzione e ricerca. Nell’ambito del progetto “Ricerca e competitività”2007-2013 finalizzato a progetti di ricerca industriale e chiuso ad aprile 2010, su 533 progetti presentati solamente 146 sono risultati idonei al finanziamento ma a più di venti mesi dalla chiusura del bando nulla è stato erogato.
Più recenti sono altri due bandi del Ministero dell’Istruzione sempre per il progetto “Ricerca e competitività”2007-2013 per un ammontare complessivo di 1.665 milioni di euro, entrambi chiusi nel corso del 2011 rispettivamente ad aprile ed agosto, anche per loro nonostante il Ministero abbia approvato la graduatoria l’11 novembre per quelli ammessi al finanziamento – 47 –si stima che i tempi per arrivare all’erogazione saranno molto lunghi.
Sotto esame sono anche altri quattro bandi da 1.160 milioni di euro nell’ambito del Fondo Innovazione tecnologica –FIT – gestito dal Ministero dello sviluppo economico e da un gruppo di banche concessionarie partiti nel 2009.
Due di questi prevedevano una chiamata “a sportello”in favore di programmi di sviluppo per eliminare sostanze chimiche “estremamente preoccupanti” e quindi per l’obiettivo Convergenza, destinato a progetti di ricerca in qualsiasi settore tecnologico per le regioni Sicilia,Calabria, Puglia e Campania.
La procedura è stata chiusa ad ottobre del 2009 e dei 120 milioni di euro stanziati nessuno è sino ad ora arrivato a destinazione. Stessa sorte per il secondo la cui procedura è stata chiusa ad aprile 2010, ma i 200 milioni di euro stanziati sono ancora tutti “sotto chiave”.