Lo svela il quotidiano La Tribune. Il piano, chiamato Eureka, è stato elaborato dall’influente società di consulenza tedesca “Roland Berger” ed è molto probabile –riferisce la Tribune-“ che nessuno al di fuori dell’entourage di Angela Merkel e degli esperti della troika –che sono ad Atene per controllarne i conti- ne conosca i dettagli”.
L’idea sarebbe quella di creare una struttura comune “simile al Treuhandanstadt creato dalla Germania nel 1990 per privatizzare circa 8500 imprese della Germania dell’est”.
La Grecia affiderebbe alla nuova struttura tutte le attività pubbliche,banche,compagnie telefoniche,immobili,porti etc.per un totale di 125 miliardi di euro. La società verrebbe acquistata da una istituzione europea che dovrebbe completare la vendita delle risorse pubbliche greche entro il 2025. Il denaro così ricavato consentirebbe ad Atene di ricomprare i propri titoli di stato dalla Banca centrale europea e dal Fondo europeo di stabilità finanziaria. Il rapporto tra debito e pil passerebbe dal 145 per cento all’88 per cento, mentre i tassi di interesse sul debito greco calerebbero del 50 per cento.In questo modo la Grecia potrebbe tornare sui mercati.
Un piano di questo genere,spiega il quotidiano,”azzererebbe il guadagno degli speculatori che scommettono su un crollo del valore delle obbligazioni greche ma anche su quelle italiane,spagnole ed irlandesi”. Bisogna tener conto – aggiunge la Tribune – della opposizione delle banche e dei mercati finanziari. Le banche infatti hanno i loro progetti sulla privatizzazione delle compagnie pubbliche, mentre l’attuale clima di incertezza consente ai mercati di guadagnare parecchio grazie a diversi espedienti. ”Per il momento – conclude il giornale – il progetto Eureka non è ancora sul tavolo dei leader europei”.