Lavoro, giovani europei sempre più precari

Lavoro, giovani europei sempre più precari

Quelli tra i 15 ed i 34 anni rappresentano più della metà dei disoccupati ufficiali

I giovani europei tra i 15 ed i 34 anni rappresentano più della metà dei disoccupati ufficiali.
I fatti avvenuti in  queste ultime settimane con esplosioni di rabbia come le battaglie di piazza nel centro di Atene,i tumulti a Roma,le periferie di Parigi in fiamme,le manifestazioni di massa a Madrid i disordini a Londra,sono segni evidenti di una crisi sociale.I giovani sono le principali vittime della crisi economica. La percentuale dei giovani senza lavoro è alta in tutta Europa;in Spagna raggiunge il 42 per cento,il 30 per cento in Grecia, nei Paesi baltici ed in Slovacchia,il 20 per cento in Polonia,Ungheria,Italia e Svezia.. Per quelli che lavorano la sottoretribuzione è un altro fenomeno molto diffuso in Spagna,Portogallo Francia e Italia dove spesso i giovani tra i 16 ed i 19 anni ricevono solamente il 45 per cento dello stipendio di un adulto,quelli tra i 20 ed i 24 anni il 60 per cento. I bassi stipendi hanno una incidenza diretta sulla recrudescenza del numero dei lavoratori poveri che non riesce a guadagnare abbastanza per vivere. Tutto quello che accomuna queste persone è l’incertezza del  futuro che impedisce loro qualunque progetto.
Precariato,in latino significa “ottenere attraverso la preghiera”ma nella sociologia attuale significa uno status sociale privo di sicurezza materiale  che può cambiare da un momento all’altro.
Per 20 anni i governi occidentali sono riusciti a nascondere la precarizzazione delle classi medie.
La recessione del 2009 ha fatto esplodere le cifre della  disoccupazione  ed ha portato una nuova ondata di precariato. Il 97 per cento dei posti di lavoro creati l’anno scorso nel Regno Unito sono contratti di lavoro a tempo determinato. In Germania la metà dei nuovi posti di lavoro è a tempo senza dimenticare i sette milioni di persone che fanno “mini lavori”pagati meno di 400 euro al mese. In Portogallo 300 mila persone sono part-time. Secondo il prof. Standing il precariato europeo è composto da tre gruppi. Il primo,una minoranza per fortuna, appartengono giovani con tendenze spesso criminali ed incline alla violenza come si è visto qualche settimana fa a Londra. Il secondo gruppo è quello dei giovani istruiti,predisposti ad avere un lavoro ma che non vedono la possibilità di uscire da questa situazione. Il terzo gruppo è il più importante ed è costituito da lavoratori anziani. Nel corso degli anni queste persone hanno perso la sicurezza materiale e lo status sociale e adesso si ritrovano emarginati ed accusano gli immigrati.
Questo insieme rappresenta un ricco serbatoio per i partiti estremisti ed un vero pericolo per l’attuale modello di società. Grazie a questi  precari prosperano oggi Marine Le Pen in Francia,Geert Wilders nei Paesi Bassi,il gruppo politico “I veri finlandesi” ed i “Democratici di Svezia”.
“Tutto ciò –prosegue Standing- non lascia presagire nulla di buono per L’Europa tenuto conto della debolezza dei dirigenti europei nell’affrontare la crisi economica. Il conflitto a breve non riguarderà più gli interessi nazionali ma quelli generazionali:lo scontro sarà tra giovani e meno giovani e bisognerà assolutamente inventarsi qualcosa per evitarlo.

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