Lo afferma Andrea Quaglietti, segretario regionale per il comparto privato dell’Unione sindacale di base, a pochi giorni dal ritorno al lavoro nel sito di Campolungo di circa 150 addetti. “Al momento lo stabilimento Manuli lavora ad un quinto della sua capacità produttiva complessiva, con diversi reparti fermi. Chi è tornato in fabbrica – aggiunge poi Quaglietti – ha trovato una realtà impoverita e semiabbandonata, con una confusione interna e nel personale impiegato che non fa comprendere quale sia il programma della direzione per i prossimi tempi. Ecco, il direttore ci deve fornire presto una data per un incontro per capire meglio cosa stia accadendo e quale sia la strada reale che la Manuli sta prendendo”. Ad inizio agosto l’azienda ha licenziato altri 140 lavoratori. Appena nel 2008, i dipendenti del sito ascolano erano 800.