L’azienda, il 21 maggio 2010 promise solennemente al Prefetto, al Presidente della Provincia, e a Confindustria che avrebbe continuato ad investire ad Ascoli, ed invece non l’ha fatto, non rispettando ne questo impegno ne l’accordo del novembre 2009 sottoscritto con i sindacati confederali.”
Lo dice il segretario regionale- settore privato dell’Unione Sindacale di Base Andrea Quaglietti, all’indomani del mancato accordo a Roma sulla proroga della cassa integrazione e l’imminente licenziamento di altri 177 addetti, con la chiusura di 2 reparti entro dicembre. “ Noi, oltre a tornare a sollecitare le istituzioni – afferma Quaglietti – annunciamo che per il 22 agosto abbiamo organizzato una grande assemblea dei lavoratori davanti la fabbrica della Manuli,a Campolungo, ma allargata al territorio e alla comunità, e alla quale chiediamo che partecipino tutte le famiglie della città, e tutte le attività dell’indotto che rischiano un tracollo insieme alla stabilimento. In quell’occasione – aggiunge - decideremo se promuovere una grande manifestazione sul lavoro ad Ascoli, a tutela di tutta l’economia e l’occupazione del Piceno”.
E poi si chiede il segretario dell’USB : “L’azienda “ come fa a dire che è in crisi quando ha gli ordini ed ha investito in Polonia, dal 2008 ad oggi, e contemporaneamente ha azzerato quasi la manodopera nell’ascolano da 800 a 111 dipendenti, a fine dicembre prossimo? Come ha fatto a ottenere la cassa integrazione dallo Stato quando aveva questi ordini, nel 2008 ? Perché ignora tutti, non rispetta gli accordi, smantella senza tregua e poi da la colpa di tutto alle cause intentate dai lavoratori, quasi condizionando gli organi di controllo, giudici compresi ? La mobilitazione sarà enorme nei prossimi tempi”.