Né il gruppo milanese né altri, possono fare adesso delle strumentalizzazioni gratuite, quando la situazione per loro decisione e dopo l’accordo dell’ottobre 2009 non firmato dall’USB, è arrivata ad avere solo un centinaio di operai, con un volume produttivo che orami è ridotto al 10% di quello totale dell’azienda».
Lo afferma il segretario regionale per il settore privato del sindacato di base, Andrea Quaglietti, alla luce di quanto sta accadendo dopo l’annuncio da parte della Manuli dell’intenzione di procedere alla mobilità per altri 177 lavoratori della fabbrica di Campolungo, e dopo l’incontro di lunedì 30 maggio a Roma fra le parti.
«Aspettiamo le verifiche al Ministero richieste dalla Regione Marche – spiega Quaglietti – e poi torneremo a chiedere sia ad Ancona che a tutti i livelli istituzionali che ci si attivi per ottenere almeno la proroga della cassa integrazione, che scadrà ad agosto, per quelli e tanti che sono sulla strada del licenziamento definitivo. La proroga è stata ottenuta per l’Antonio Merloni e deve essere chiesta anche per la Manuli. Tutto il resto – conclude il segretario USB – è solo una vergognosa strumentalizzazione, che viene portata avanti da chi aveva promesso cose diverse ai lavoratori e ora si trova invece con l’azienda che non ha mantenuto le promesse fatte, come anche il presidente della Provincia Celani ha dovuto ammettere».