In questo senso, un ruolo fondamentale lo ha la Confartigianato imprese di Ascoli Piceno e Fermo. Infatti, stando ai dati presentati stamane presso la libreria Rinascita, le aziende fanno molto affidamento nell’associazione citata poc’anzi. La Confartigianato, che conta oltre 3.000 iscritti tra le province di Ascoli (1802) e Fermo (1293), può vantare dei numeri importanti nell’ultimo periodo. Balza subito all’occhio il boom di iscrizioni, che ha fatto registrare un aumento del 44%, pari ad 862 nuove imprese. Un dato significativo questo, perché rappresenta la percentuale di crescita più alta in tutta Italia.
«Questi dati ci inorgogliscono ma allo stesso tempo ci preoccupano – spiega Moreno Bruni Presidente Confartigianato Imprese Ascoli Piceno e Fermo – Nonostante gli appelli delle Istituzioni, la crisi è ancora ben presente e decisa nel nostro territorio».
A conferma di tali parole, i numeri parlano chiaro: nella Provincia di Ascoli Piceno si è passati da un tasso di occupazione del 48,1% nell’anno 2008 ad uno del 46,5% nel 2010, con un decremento dell’1,6% e relegando la nostra città al 58° posto nel ranking nazionale. Di conseguenza purtroppo, c’è un tasso di disoccupazione importante che raggiunge sempre nel 2010, la percentuale del 7,7%. Percentuale che poi deve essere ripartita rispettivamente tra i soggetti più colpiti da questa crisi: le donne (10%) ed i giovani tra i 15 ed i 24 anni (19,8%).
Per quanto riguarda le diverse categorie di lavoratori iscritti, ad Ascoli domina il settore dell’edilizia (20%), mentre nel fermano a fare da capofila è il settore tessile e calzaturiero e non poteva essere altrimenti considerando il territorio.
Il Presidente Bruni ha inoltre analizzato le varie problematiche che affliggono gli imprenditori: dalle difficoltà ad accedere al credito alla latitanza dello Stato e delle Istituzioni. Istituzioni che così facendo alzano una sorta di muro che impedisce a coloro che vogliono fare impresa di dialogare con esse.