«Cgil torni davanti alle fabbriche, ad iniziare dalla Manuli»

«Cgil torni davanti alle fabbriche, ad iniziare dalla Manuli»

«Lì 8 lavoratori sono stati denunciati dall’azienda solo perché stavano tenendo un'assemblea»

La CGIL invece di continuare a firmare carte o intese che poi le imprese non rispettano, dovrebbe tornare a manifestare in piazza e soprattutto davanti alle fabbriche come noi, insieme ai lavoratori che a migliaia rischiano il posto».
Lo afferma Andrea Quaglietti, Segretario regionale USB per il settore privato, e leader provinciale dello stesso sindacato. «La vicenda della Manuli per esempio – spiega Quaglietti – è una di quelle che possono ancora avere un esito positivo, perché una produzione seppur limitata ancora esiste. E’ lì, dove ancora resiste da molti mesi un presidio, e dove 8 lavoratori sono stati denunciati dall’azienda solo perché stavano tenendo un'assemblea, che la CGIL insieme all’Unione Sindacale di Base dovrebbe tornare a protestare pubblicamente, per evitare che si arrivi presto al disastro completo come in casi analoghi nel territorio».

E aggiunge il dirigente dell’USB: «Siccome già nel 2007 la Confederazione guidata dalla Camuso si disse pronta a manifestare davanti alle fabbriche per difendere i diritti dei lavoratori, ora è venuto il tempo di farlo veramente, invece di continuare a firmare accordi inutili, per poi ribellarsi dopo quando questi non vengono rispettati dalle controparti. Occorre insomma ampliare il fronte di lotta sociale – conclude Quaglietti – altrimenti il Piceno verrà completamente desertificato, dal punto di vista industriale e occupazionale».
L’USB ricorda che per il 30 aprile, presso la libreria Rinascita, alle ore 10, ha organizzato un convegno sul tema del “Lavoro che non c’è”. Parteciperanno anche esponenti della Regione Marche.