Per questo occorre che tutti facciano un importante sforzo affinché le offerte globali per rilevare il Gruppo vengano agevolate, in modo da garantire il rilancio dello sviluppo economico non solo del fabrianese ma di tutta la regione Marche.” E’ l’appello che lancia il segretario regionale dell’Unione sindacale di base, per il comparto privato, Andrea Quaglietti, alle istituzioni e a tutta l’opinione pubblica, alla vigilia della possibile ultima opportunità per l’Antonio Merloni e per i suoi 2400 addetti - nei tre stabilimenti di Marche e Umbria, di rimanere attiva da un punto di vista industriale. “La situazione del Gruppo fabrianese è solo la punta dell’iceberg di una crisi che sta investendo tutto l’apparato produttivo della regione – dice Quaglietti – da Pesaro, passando per Ancona, e fino ad Ascoli.
Occorre invertire e reagire a questo trend negativo, e nel caso della Merloni favorire chi vuole investire e rilanciare l’attività con prodotti nuovi, di qualità e tecnologicamente avanzati. I due gruppi cinese e iraniano che hanno manifestato interesse a tutto il perimetro industriale dell’azienda di elettrodomestici devono essere sostenuti nella loro azione, e non ostacolati. Perché se si arrivasse ad un loro abbandono – prosegue il segretario USB – le altre cinque offerte minori arrivate, non garantirebbero l’integrità della Antonio Merloni, e porterebbero a sicuri licenziamenti di massa. La Regione Marche e tutti gli altri enti non possono permettere che altre migliaia di persone diventino disoccupate con problemi enormi di vita e sopravvivenza per migliaia di famiglie”.