Pantofola d'Oro festeggia 125 anni al Pitti Uomo

Pantofola d'Oro festeggia 125 anni al Pitti Uomo

Massimo Ubaldi e Kim Williams oggi guidano un azienda da 12 mimioni di fatturato

Poco distante un altro brand storico e blasonato del made in Italy “Trussardi” festeggia i suoi 100 anni di storia. In Pantofola d'Oro sono circa 50 a produrre attualmente un fatturato da 12 milioni di euro con un trend di crescita costante negli ultimi tre anni del 25-30% all'anno.
La pantofola d'Oro oggi prende forma per il 90% nella zona di territorio compresa tra Civitanova Marche e Ascoli Piceno. Emidio Lazzarini ne è l'inventore.
Apprende l'arte in un'antica bottega del centro di Ascoli, il calzaturificio Lazzarini, poi pone la sua creatività in un lavoro diverso da quello delle normali calzature. Pensa al suo hobby di quegli anni; uno sport, una sfida: la lotta libera. Il giovane Mimi Lazzarini plasma degli scarpini da lotta.
Li voleva morbidi, tali che gli permettessero di essere agile sul tappeto di fronte agli attacchi dell'avversario. Li sagoma perché le caviglie siano ferme e indenni da distorsioni nell'innarcare il dorso per il “ponte”. Ma quel risultato performante va oltre i suoi disegni.
Lazzarini guarda ad altro sport che potrebbe giovarsi della sua arte: il calcio. E dalle prime scarpe da lotta del 1944 si butta a realizzare e cucire scarpe da calcio. Fa un prodotto che ben presto si fa largo sul mercato perché sono calzature leggere, che carezzano il piede degli atleti, che danno sensibilità al piede nel tocco del pallone di cuoio, che produce più precisione nel calciare. Cosi una sfilata di campioni passa per la sua fabbrichetta artigianale. Ma il momento clou è nell'incontro con John Charles, un gigante vestito a strisce bianconere che nella Juventus faceva andare in visibilio i tifosi di tutta Italia. Charles ad Ascoli provò le scarpe da calcio di Emidio Lazzarini. Le trovò tanto morbide da fargli esclamare :«Ma questa è una pantofola, una pantofola d'oro».
Era il 1959: il sogno ora aveva trovato anche un nome da battaglia. Era nato un brand che oggi porta il Piceno in tutto il mondo. Nel calcio la scarpa sportiva non riesce a tenere il passo delle gradi multinazionali che usano testimonial sportivi riempiendoli di soldi, ma utilizzando materiali meno nobili dei pellami che ancora oggi la Pantofola d'Oro per calciatori continua ad utilizzare, non smentendo una qualità totale tanto da farla essere l'unico prodotto al mondo testimone di vero made in Italy nel mondo del calcio.
Per tutti questi motivi si capisce la soddisfazione del presidente Massimo Ubaldi e dell'Ad Kim Williams. In estate l'azienda produrrà anche abbigliamento e borse.
Oggi è un veicolo per l'immagine di Ascoli e della Quintana che girano il mondo accovacciate all'interno di quelle scatole dal profumo di pelle e storia. Il sindaco Guido castelli porta ad esempio dei giovani questa eccellenza ascolana e li incita a non avere timore nel mettersi in gioco e rischiare nel diventare a loro volta imprenditori. Il presidente della Provincia Piero Celani lo considera un marchio, da sempre, sinonimo di eleganza, qualità artigianale ed emblema del miglior Made In Italy.
La festa dedicata da Vogue Italia al brand ascolano nell’ambito della prestigiosa vetrina di Pitti Uomo costituirà un’opportunità d’eccezione per promuovere il Piceno a livello internazionale.
E il vice presidente della Camera di Commercio Gino Sabbatini rivela di possedere un paio di pantofola d'oro del 1970, tempo nel quale si cimentava sui campi di calcio, e vuole utilizzare la Pantofola d'Oro per farne veicolo nobile per il settore moda del Piceno.